A Cavenago sì alla mozione per sostenere il ddl Zan contro le discriminazioni sessuali, la Lega: «Propaganda, la legge c’è già»

La mozione, a firma di tutti i consiglieri di “Uniti per Cavenago”, è stata discussa durante l’assise che si è svolta giovedì 29 aprile. «La proposta Zan amplia il perimetro delle protezioni sancite dalla legge Mancino». Contrario il Carroccio.
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Foto da Facebook Marco Testa

Il consiglio comunale di Cavenago approva la mozione presentata dal gruppo di maggioranza a sostegno dell’approvazione del DdL Zan al Senato e l’adesione a RE.A.DY, la Rete nazionale delle Pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

La mozione, a firma di tutti i consiglieri di “Uniti per Cavenago”, è stata discussa durante l’assise che si è svolta giovedì 29 aprile: «È una mozione che abbiamo voluto fortemente anche considerato l’ampio dibattito che si è sviluppato nelle ultime settimane sulla tematica della lotta contro le discriminazioni – ha spiegato il capogruppo Davide Usai -. Con questa mozione proseguiamo con il percorso che avevamo intrapreso anche con precedenti documenti su questioni anche di più ampio respiro che vanno oltre la mera vita amministrativa del comune».

Usai ha anche introdotto alcuni dei temi riguardanti il disegno di legge Zan: «È una proposta di legge che nasce con l’obiettivo di contrastare crimini d’odio a sfondo omotrasfobico e che si è poi arricchita con crimini d’odio per sessismo e abilismo – ha proseguito -. La proposta amplia il perimetro delle protezioni sancite dalla legge Mancino che ad oggi punisce l’incitamento all’odio e la violenza per motivi razziali, religiosi e nazionali. La legge introdurrebbe iniziative per sensibilizzare la società e promuovere una cultura di rispetto e inclusione contro i pregiudizi dettati da odio e discriminazione come l’istituzione della giornata contro l’Omofobia. Riteniamo che questa legge non sia più procrastinabile e per questo presentiamo questa mozione chiedendo a tutto il consiglio comunale di chiedere al Senato di non perdere ulteriore tempo».

La mozione approvata impegnerà il comune, nell’ambito delle politiche per le pari opportunità, ad aderire a RE.A.DY, una rete delle pubbliche amministrazioni che ha come obiettivo di raccogliere e diffondere le buone pratiche amministrative rivolte alla promozione e riconoscimento dei diritti Lgbtq+.

«Crediamo che in Italia ci sia ancora molto da fare per i diritti civili. La strada è ancora lunga e tortuosa e la vicenda del ddl Zan è una dimostrazione – ha spiegato invece Irene Erba, assessore alle politiche sociali e cultura -. È importante come comune far sentire la nostra voce, dimostrando di essere in prima linea rispetto a temi fondamentali come questo. La rete RE.A.DY è nata nel 2006 e sono tanti oggi i comuni che vi aderiscono. È per noi importante far parte di questa rete e l’adesione non sarà una formalità ma un vero e proprio impegno».

La mozione è stata approvata grazie ai voti di tutti i consiglieri di maggioranza e di quelli dei consiglieri di minoranza Laura Corsini e Giovanni De Martis.

Contrario invece il voto degli esponenti del Carroccio Davide Baragetti e Ivano Tresoldi: «Il rispetto è già ampiamente garantito dalla normativa penale e chi aggredisce le persone in base all’orientamento sessuale rischia già 16 anni – le parole di Baragetti -. Riteniamo corretto inasprire la pena ma non favorendo alcune categorie a dispetto di altre. Il voto è contrario perché a nostro avviso è solamente propaganda politica e la discussione di questi temi è da demandare alle sedi opportune. Oltretutto è stata calendarizzata la discussione in Senato».