C’è chi è arrivato a Brugherio da Bergamo, da Lecco e da Besana per vedere gli Umitt, le tre statuette d’argento che custodiscono alcuni frammenti ossei delle falangi dei Re Magi. Altri, perfino da Genova e dalla Basilicata approfittando della visita ai parenti in Brianza.
A Brugherio da tutta Italia per la tradizione degli Umitt: la storia delle tre statuette, Sant’Ambrogio e il cardinale Federico Borromeo
In molti sono rimasti affascinati dalla storia delle reliquie donate tra il 360 e il 397 da Sant’Ambrogio alla sorella Marcellina, monaca nella villa di campagna divenuta luogo di preghiera, trasformata nel corso dei secoli in cascina. Lì sono state ritrovate il 14 maggio 1592 dall’arciprete di Monza Camillo Aulario in visita pastorale e il 27 maggio 1613, per volere del cardinal Federico Borromeo, sono state traslate in San Bartolomeo con una processione seguita da migliaia di persone.
Nella chiesa sono rimaste per secoli: solo dal 2021 in occasione dell’Epifania vengono esposte anche nelle altre tre parrocchie della comunità pastorale: quella di San Carlo, quella di San Paolo e quella monzese di Sant’Albino. Da allora, nel rispetto delle norme anti covid, il tradizionale bacio è sostituito da un inchino, ma tanti fedeli in questi giorni non hanno resistito a toccare, e quasi accarezzare, gli Umitt.
A Brugherio da tutta Italia per la tradizione degli Umitt: il corteo di figuranti e la messa
Sabato pomeriggio il corteo con i figuranti, partito dall’oratorio San Giuseppe, ha richiamato alcune centinaia di persone che hanno raggiunto la chiesa di San Bartolomeo guidate dalle parole di papa Francesco: i Re Magi, ha spiegato un anno fa il pontefice, hanno portato oro, incenso e mirra a Gesù Bambino ma «hanno ricevuto tre doni preziosi che riguardano anche noi» ovvero la chiamata, il discernimento e la sorpresa.
«Le reliquie – ha commentato il parroco don Alberto Capra – sono il tratto distintivo della nostra comunità», un elemento da condividere come hanno fatto i Magi nel loro cammino verso Gesù e come hanno fatto Maria e Giuseppe che, forse, hanno venduto i regali per sostenere «la fuga in Egitto e i poveri come loro».
«I doni – ha proseguito – rendono ricca una comunità e noi abbiamo ricevuto la chiamata, l’invito al discernimento» e a stupirci.
A Brugherio da tutta Italia per la tradizione degli Umitt: chi erano i Magi
I Magi, ha affermato venerdì durante la messa prefestiva il vicario episcopale della zona di Monza monsignor Michele Elli, sono stati attirati dalla bellezza e dalla potenza di Dio perché mossi da un grande desiderio. È proprio questo elemento, ha aggiunto, la «chiave di volta» che li ha spinti a partire. «Erano – ha detto – uomini amati, che non si accontentavano delle solite cose, ma desideravano capire cosa stava succedendo».
Il desiderio suscitato dalla bellezza della stella li ha indotti «a uscire dall’omologazione e a lasciare la sicurezza che impedisce di vivere in pienezza» perché «erano capaci di guardare in alto, di non rimanere ripiegati sulla terra, sulla ripetizione delle stesse cose».
«La tradizione – ha aggiunto il vicario episcopale – è la capacità di estrarre le cose nuove e antiche dall’oggi». La gioia e la freschezza d’animo di quei sapienti, ha auspicato, dovrebbero essere recuperate dalle nostre comunità che «dovrebbero guardare verso l’alto e lasciarsi entusiasmare da Dio senza paura, con coraggio».
A Brugherio da tutta Italia per la tradizione degli Umitt: domenica 7 gennaio nella parrocchia di San Paolo
Domenica 7 gennaio il reliquiario è esposto nella parrocchia di San Paolo (piazza don Camagni) al termine delle messe delle 8.30 e delle 11.15.