Quest’anno il “Bella Jajo football team” indosserà una divisa ufficiale: maglia azzurro scuro, pantaloncini bianchi e un albero come logo, accompagnato dalle scritte “ – CO2 +O2”, vale a dire meno anidride carbonica, più ossigeno. Alla sua terza edizione, il “Memorial Bella Jajo” è in programma il 10 maggio sul campo del Sada di via Guarenti: l’iniziativa, nata per ricordare attraverso una delle sue passioni Jacopo (Jajo) Abramo, il giovane monzese che nel 2018, a 24 anni, è mancato a causa di un tumore, raccoglierà fondi a favore delle attività del Maria Letizia Verga, comitato attivo dal 1979 (diventato quest’anno fondazione) “per lo studio e la cura della leucemia del bambino”.
Monza: in campo al Sada per Jajo e per la ricerca della Fondazione Verga, emozione e divertimento domenica al Sada
A sfidarsi, a partire dalle 16, la squadra composta dagli amici di Jajo e “La Mitica”, costituita da ragazzi guariti dalla leucemia. «Si tratta di una partita molto sentita: non solo per le finalità, perché per la prima volta nella storia delle nostre attività abbiamo scelto di supportare il Verga, ma anche perché, grazie alla disponibilità della Fiamma Monza e della Juvenilia, ci sfideremo in uno degli impianti sportivi che hanno fatto la storia della città. Vista l’importanza dell’iniziativa abbiamo invitato per un saluto iniziale anche il professor Momcilo Jankovic», pediatra ed ematologo di fama per lunghi anni in servizio all’ospedale San Gerardo: lo spiega il padre di Jacopo, Rocco Abramo, sempre in prima linea nell’organizzare, attraverso l’associazione costituita in memoria del figlio, iniziative di sensibilizzazione e di beneficenza – per anni quanto raccolto è stato devoluto a favore di Airc.
Monza: in campo al Sada per Jajo e per la ricerca della Fondazione Verga, i progetti per Jajo Abrami
«Grazie alla generosità di tanti che l’anno scorso hanno deciso di devolvere il cinque per mille a “Bella Jajo” siamo tornati a progettare con il Comune di Monza nuove piantumazioni», aggiunge. Oltre alla passione per il calcio, Jajo nutriva infatti una forte sensibilità nei confronti dell’ambiente: quando è stato colpito dalla malattia studiava Ingegneria energetica al Politecnico di Milano e tra le prime iniziative realizzate in sua memoria ci sono proprio quelle “isole ambientali” costituite da panchine e alberi mangia anidride carbonica negli anni posizionate in diversi quartieri della città – a partire da Libertà, dove Jajo abitava con la famiglia. «Per il prossimo autunno – anticipa Abramo – è già stata prevista la piantumazione di quarantaquattro nuovi alberi nel giardino di via Calatafimi, a San Giuseppe, pesantemente danneggiato dai nubifragi di due estati fa. Poi, nel nuovo bosco urbano “Pina Sacconaghi” di via Gallarana, dove l’anno scorso sono stati messi a dimora trenta alberi in occasione di quello che sarebbe stato il trentesimo compleanno di Jajo, ci piacerebbe progettazione con l’amministrazione la posa di un percorso benessere adatto a tutti».