Dopo il messaggio vocale e la fotografia dal Policlinico Gemelli, oltre agli scritti per l’Angelus domenicale, Papa Francesco ha lanciato un appello per la pace e per il disarmo attraverso una lettera inviata al Corriere della Sera. Il pontefice ha risposto così a un messaggio che il direttore del quotidiano, Luciano Fontana, gli ha inviato per dimostrare vicinanza nel ricovero che dura dal 14 febbraio. La lettera è stata pubblicata il 18 marzo.
Papa Francesco, nuovo appello per la pace: la lettera al Corriere della Sera
“Desidero ringraziarla (..) in questo momento di malattia nel quale, come ho avuto modo di dire, la guerra appare ancora più assurda – scrive il pontefice – La fragilità umana, infatti, ha il potere di renderci più lucidi rispetto a ciò che dura e a ciò che passa, a ciò che fa vivere e a ciò che uccide. Forse per questo tendiamo così spesso a negare i limiti e a sfuggire le persone fragili e ferite: hanno il potere di mettere in discussione la direzione che abbiamo scelto, come singoli e come comunità“.
E poi: “Vorrei incoraggiare lei e tutti coloro che dedicano lavoro e intelligenza a informare, attraverso strumenti di comunicazione che ormai uniscono il nostro mondo in tempo reale: sentite tutta l’importanza delle parole. Non sono mai soltanto parole: sono fatti che costruiscono gli ambienti umani. Possono collegare o dividere, servire la verità o servirsene. Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità. Mentre la guerra non fa che devastare le comunità e l’ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti, la diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità. Le religioni, inoltre, possono attingere alle spiritualità dei popoli per riaccendere il desiderio della fratellanza e della giustizia, la speranza della pace“.
Un nuovo riferimento alla pace dopo i passaggi dedicati alla situazione nell’Angelus letto in piazza San Pietro nel periodo di ricovero.
Papa Francesco, nuovo appello per la pace: il quadro clinico, lievi miglioramenti
Per quanto riguarda lo stato di salute, “il quadro clinico resta complesso in una situazione di stabilità” dice la nota diffusa nella serata del 18 marzo. Nella notte non aveva dovuto ricorrere alla ventilazione meccanica: “La situazione del Papa resta stabile e si registrano lievi miglioramenti per quanto riguarda la situazione motoria e respiratoria. I medici stanno procedendo ad una progressiva diminuzione dell’uso della ventilazione meccanica la notte e l’ossigenazione ad alti flussi durante la giornata, procedendo alla somministrazione ordinaria dell’ossigeno attraverso le cannule nasali. La scorsa notte, quindi, il Papa non ha usato la maschera: una buona notizia da accogliere con prudenza, sottolinea la Sala Stampa, perché non vuol dire che non ne farà uso nei prossimi giorni. Serve infatti una progressiva riduzione e non uno stacco definitivo“.