Il bollettino della Sala Stampa della Santa Sede diffuso nella serata domenica 2 marzo sullo stato di salute di Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Gemelli.
“Le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili anche nella giornata odierna; il Papa non ha necessitato di ventilazione meccanica non invasiva, ma unicamente di ossigenoterapia ad alti flussi; è apiretico. In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata. Questa mattina il Santo Padre ha partecipato alla Santa Messa, insieme a quanti in questi giorni di degenza si prendono cura di lui, quindi ha alternato il riposo alla preghiera“.
Papa Francesco ricoverato: il messaggio per l’Angelus
Per la terza domenica non ha guidato l’Angelus e come settimana scorsa ha inviato un messaggio. Anzitutto per il Papa è forte il senso di gratitudine, in primo luogo verso quanti lo assistono da ormai diciassette giorni: medici e operatori sanitari “che ringrazio per l’attenzione con cui si prendono cura di me”.
E poi: “Avverto nel cuore la “benedizione” che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore; allo stesso tempo, ringrazio Dio perché mi dà l’opportunità di condividere nel corpo e nello spirito la condizione di tanti ammalati e sofferenti. Vorrei ringraziarvi per le preghiere, che si elevano al Signore dal cuore di tanti fedeli da molte parti del mondo: sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come “portato” e sostenuto da tutto il Popolo di Dio. Grazie a tutti! Anch’io prego per voi. E prego soprattutto per la pace. Da qui la guerra appare ancora più assurda. Preghiamo per la martoriata Ucraina, per Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Kivu“.