Giochi 2026: la scheda delle olimpiadi di Milano-Cortina (e non solo)

Come saranno le olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina? Il progetto che lunedì 24 giugno ha convinto i membri del Cio è ampio: Milano-Cortina, Lombardia e Veneto. E poi le province autonome di Trento e Bolzano.
Olimpiadi 2026 logo Milano Cortina
Olimpiadi 2026 logo Milano Cortina

Sarà Milano-Cortina per le olimpiadi invernali 2026. Ma il progetto che lunedì 24 giugno ha convinto i membri del Cio è ampio: Milano-Cortina, Lombardia e Veneto. E poi le province autonome di Trento e Bolzano. Le olimpiadi italiane che si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio del 2026 sono frutto di un lavoro di squadra che è stato premiato con la vittoria sulla candidatura della sfidante Stoccolma-Aare, in Svezia. Milano, che parte dall’esperienza di Expo 2015 e ospiterà la cerimonia di apertura allo stadio di San Siro – sempre che Milan e Inter non lo demoliscano per farne uno nuovo insieme come annunciato proprio a Losanna dal presidente rossonero Scaroni, stoppato però dal sindaco Beppe Sala – con Cortina, Val di Fiemme, Anterselva, Bormio e Livigno.

IL VIDEO DELLA CANDIDATURA

Dove. A Milano ci saranno hockey, pattinaggio artistico, short track tra Mediolanum Forum di Assago, il nuovo stadio di Santa Giulia (previsto indipendentemente dall’assegnazione dei Giochi), nel PalaSharp di Lampugnano che sarà ristrutturato e nell’appena rinnovato Allianz Cloud (Palalido).

In Valtellina ci saranno gare di sci maschile: a Bormio lo sci alpino (con la discesa libera sulla Stelvio), snowboard e freestyle a Livigno.

Cortina d’Ampezzo ospiterà sci femminile (con la celebre pista delle Tofane per la libera), curling nel palazzo delle olimpiadi del 1956, il bob nel ristrutturando sliding center, skeleton e slittino.
Ad Anterselva, in provincia di Bolzano, le gare di biathlon. Lo sci nordico a Predazzo, Tesero e Baselga di Piné, a Predazzo le gare di salto con gli sci e combinata nordica. A Baselga di Piné il pattinaggio di velocità.

Tre i villaggi olimpici a Milano, Livigno e Cortina (temporaneo). Quello di Milano sarà costruito nell’ex scalo ferroviario di Porta Romana e sarà poi riconvertito in residenze universitarie.

Le medaglie saranno consegnate in piazza del Duomo a Milano.

Le peculiarità di ciascuna località, rodata nell’organizzazione di eventi di portata internazionale, al servizio di un progetto ampio e sostenibile nell’ottica di ristrutturazione di impianti esistenti rispetto alla costruzione di nuove strutture.

Quanto. Dal punto di vista economico il dossier italiano parla di circa 1,3 miliardi di euro di spesa per le Olimpiadi, di cui 900 milioni provenienti dal Cio, 376 milioni è il costo per investimenti infrastrutturali. Dal ticketing, la vendita dei biglietti, sono stimati ricavi per 234 milioni di euro.
Uno studio commissionato all’Università Bocconi prevede una ricaduta di 3 miliardi di euro solo per Milano e la Lombardia con un valore aggiunto di ulteriori 1,2 miliardi, 22mila occupati in più dal momento dell’assegnazione fino al 2026, un vantaggio totale di 868 milioni di euro con il ritorno di 2,7 euro per uno investito.

Obiettivi. Il progetto di candidatura ha fissato i punti cardine pensando alla “generazione 2026”: Giochi per tutti a partire dalla cerimonia di apertura per 80mila persone e “un’esperienza unica e integrata nelle diverse sedi”. Per la chiusura è stata proposta l’Arena di Verona.

Promuovere lo sviluppo sostenibile e la cooperazione nella macroregione alpina per fare dell’evento un piano di sviluppo a lungo termine. L’ambizione espressa nella candidatura è che “tutti i bambini nati dopo il 2010 pratichino regolarmente sport, riciclino tre quarti dei rifiuti prodotti, utilizzino solo mezzi di trasporto sostenibili, si avvalgano dello sport per comprendere la diversità culturale, crescano in una società più inclusiva e integrata”.

Promuovere anche lo spirito olimpico e paralimpico – le Paralimpiadi saranno dal 6 al 15 marzo 2026 – perché portino a un miglioramento delle infrastrutture, benefici sociali e promozione dello sport d’elite.

Infine rafforzare la posizione delle Alpi come importante polo sportivo e rafforzare il marchio olimpico aggiungendo valore al movimento.