Calcio, coro di no alla SuperLega: «Progetto cinico, giocatori fuori da Mondiali e Europei con le nazionali»

È dura la reazione dell’Europa alla notizia della nascita della Super League del calcio da parte delle istituzioni del calcio, ma anche politiche. L’Uefa: «I calciatori esclusi da Mondiali e europei con le nazionali».
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È dura la reazione dell’Europa alla notizia della nascita della Super League del calcio, una superlega di élite fondata da dodici club tra cui Milan, Inter e Juventus per l’Italia. Reazione dura delle istituzioni del calcio, ma anche politiche: la commissioni europea, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier inglese Boris Johnson.

“Dobbiamo difendere un modello di sport europeo basato sui valori, basato sulla diversità e l’inclusione. Non c’è spazio per riservarlo ai pochi club ricchi e potenti che vogliono legami stretti con tutto ciò che le associazioni rappresentano: campionati nazionali, promozione e retrocessione e sostegno al calcio dilettantistico di base. Universalità, inclusione e diversità sono elementi chiave dello sport europeo e del nostro stile di vita europeo”, ha scritto su Twitter il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas.

“La Uefa, la Federcalcio inglese e la Premier League, la Federcalcio spagnola (RFEF) e La Liga, la Federcalcio italiana (FIGC) e la Lega Serie A hanno appreso la creazione di una cosiddetta Super League chiusa – commenta in un comunicato l’Unione Europea delle Federazioni Calcistiche Europee – Ci teniamo a ribadire che resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare un progetto cinico, che si fonda sull’interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà. Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, per evitare che ciò accada. Il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi; non può essere altrimenti”.

“Chi fa la Superlega non giocherà Mondiali e Europei – lo ha detto il presidente dell’Uefa e vicepresidente Fifa, Aleksander Ceferin – I calciatori che parteciperanno alla Superlega non giocheranno né il Mondiale né in Europa. Non potranno rappresentare le squadre nazionali. Questo è uno sputo in faccia agli amanti del calcio”.

“Ribadisco il nostro no alla Superlega, il calcio è dei tifosi – dice il presidente della Figc, Gabriele Gravina – L’unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta Uefa sulla Champions, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo l’adesione a questo progetto pone gli stessi club fuori dal contesto riconosciuto dalla Fifa. Il patrimonio sportivo e culturale delle singole competizioni rappresenta un valore aggiunto per qualsiasi torneo internazionale, vogliamo difendere il merito sportivo e la possibilità di per ogni squadra di inseguire un grande sogno, insieme ai propri sostenitori. Il calcio va modernizzato, ma non snaturato. Il calcio è partecipazione e condivisione, non è un club elitario”.

“I piani per una Super League europea sarebbero molto dannosi per il calcio , colpirebbero al cuore il gioco e i tifosi. I club coinvolti devono rispondere ai loro tifosi e alla più ampia comunità calcistica prima di compiere ulteriori passi”, ha twittato Johnson.