«Facciamoci sentire» avevano detto alla vigilia i ragazzi dei Fridays for future e così è stato: anche venerdì 24 maggio sono stati migliaia i partecipanti al secondo appuntamento a Monza per lo sciopero per il clima. Con un’agenda di richiesta questa volta alla mano e l’intenzione di “farsi sentire” una volta di più da quanti sembrano averli ignorati: politici e scuole, i destinatari della lettera che i ragazzi hanno inviato nelle scorse settimane chiedendo l’impegno di tutti a favore del miglioramento climatico e in difesa del pianeta. Caduta, dicono, quasi del tutto nel vuoto.
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Questa volta gli organizzatori hanno deciso di organizzare anche un corteo che da piazza Citterio, i boschetti reali, ha toccato i luoghi delle scuole superiori monzesi (le Canossiane e il Dehon, per poi raggiungere il polo costituito da Frisi, Hensemberger e Mosè Bianchi) fino all’arrivo in piazza Trento e Trieste per attirare l’attenzione anche di chi finora non ha aderito alla protesta.
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