Redditi 2016: Vedano sempre leader, Monza quinta con 2mila super ricchi

La TABELLA - In base alle dichiarazioni dei redditi dello scorso anno, la cartina fiscale della provincia conferma l’est come più abbiente, mentre l’estremo ovest arranca: sul podio l’inavvicinabile Vedano, poi Lesmo, Correzzana. Monza è quinta con 2mila super ricchi. In coda c’è Limbiate.
Vedano al Lambro Piazza municipio
Vedano al Lambro Piazza municipio Fabrizio Radaelli

Inavvicinabile: Vedano al Lambro si conferma, come fa da anni, il comune più ricco della Brianza. A dirlo sono, ancora una volta, i dati estrapolati dalle dichiarazioni compilate lo scorso anno relative ai redditi percepiti nel 2016. I 5.526 contribuenti residenti nella città che ospita l’autodromo hanno denunciato una imponibile media di 32.903 euro pro capite, notevolmente superiore ai 29.303 rilevati a Lesmo, la località che si posiziona alle sue spalle.

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La fotografia che emerge dai modelli 730 e dai Cud è simile a quella scattata nelle ultime stagioni: la fascia ovest della nostra provincia arranca, l’est se la passa decisamente bene e il capoluogo rimane escluso dal podio. Al terzo posto della classifica delle località benestanti si piazza, infatti, Correzzana davanti a Camparada e Monza, con 28.646 euro occupa il quinto gradino della graduatoria. Eppure proprio nella città di Teodolinda si produce una buona fetta della ricchezza locale: gli 88.301 contribuenti hanno accumulato una imponibile complessiva di 2.442.564.961 euro.

L’elenco è chiuso da Limbiate, il comune che con 19.881 euro per ciascun contribuente presenta il reddito più basso. Tra i meno abbienti figurano gli abitanti di Mezzago con 21.085 euro, di Cornate d’Adda, di Cesano Maderno e di Nova Milanese che toccano quota 21.507 euro. I residenti di Senago e Solaro denunciano una imponibile inferiore ai 22.000 euro, in linea con la media registrata nella Valle del Seveso, mentre a Paderno Dugnano la disponibilità individuale sale a 23.460 euro.

Nel giro di dodici mesi, ovvero tra la primavera del 2015 e del 2016, la situazione è rimasta sostanzialmente stabile: in una dozzina di comuni l’imponibile pro capite è calata leggermente. La flessione si aggira tra una manciata e qualche decina di euro con l’eccezione di Agrate dove il decremento pro capite è stato di 200 euro. In tutte le altre località, invece, è salita con oscillazioni che rimangono saldamente sotto i mille euro per ciascun contribuente.

In quasi tutta la Brianza i dipendenti, sia di enti pubblici che di aziende private, sono oltre la metà di chi percepisce un reddito. Il rapporto tra lavoratori e pensionati, però, varia in misura massiccia: nelle città con la popolazione più giovane, tra cui alcuni piccoli centri del vimercatese, il numero di chi è ancora in attività doppia quello di chi si sta godendo l’assegno di anzianità ma la differenza tra le due schiere si assottiglia notevolmente nelle fasce centrali e settentrionali della Brianza.

È, invece, piuttosto uniforme la distribuzione del reddito nelle diverse aree geografiche del nostro territorio: ovunque la gran parte dei residenti dichiara una imponibile compresa tra i 15.000 e i 55.000 euro e ovunque chi incassa fino a 10.000 euro l’anno supera chi si attesta tra i 10 e i 15.000 euro. Il numero dei contribuenti cala man mano che crescono gli scaglioni di reddito: a Monza e a Lesmo solo il 2,17% dichiara oltre 120.000 euro l’anno. La percentuale scende al 2% a Camparada per balzare al 3% a Vedano dove i paperoni sono 166. Niente a che vedere con i 65 di Limbiate che rappresentano lo 0,2% delle 24.251 persone che nel 2017 hanno compilato la denuncia dei redditi.