Rapine e furti a colpi di mazza Latitante rintracciato a Monza

C’è anche un 26enne latitante rintracciato a Monza tra gli undici componenti di una banda ritenuta responsabile di diversi furti e rapine di ori e preziosi tra il 2012 e il 2013. Segno distintivo, le mazze utilizzate per infrangere le vetrine e asportare i gioielli.
Arrestata la banda dei rapinatori di gioielli
Arrestata la banda dei rapinatori di gioielli Archivio

C’è anche un 26enne latitante rintracciato a Monza e finito in carcere perché aveva quattro anni da scontare tra gli undici componenti di una banda arrestati in una operazione congiunta dei carabinieri e della polizia di Trento. Tutti nomadi sparsi o tra diversi campi, tra i quali uno di Milano, sarebbero responsabili di diversi furti e rapine di ori e preziosi commessi tra il 2012 e il 2013. Loro segno distintivo le mazze, di qui il nome dell’operazione,”Sledgehammer”, che utilizzavano per infrangere le vetrine e asportare i gioielli. L’ultimo colpo in un centro commerciale di San Michele all’Adige, in Trentino. La videosorveglianza li ha ripresi al loro arrivo e poi in azione, con i volti coperti, irriconoscibili. Ma hanno commesso un errore. Una telecamera ha inquadrato la vettura “pulita” usata per fuggire. Dall’identificazione dei proprietari dell’auto, due nomadi sinti di Trento, sono partite intercettazioni e pedinamenti che hanno permesso di arrivare ai rapinatori. Ai quali sono stati addebitati altri colpi tra i quali una rapina a due rappresentanti di preziosi di un campionario del valore di 140mila euro.