Monza: pena ridotta al “dottor Berti”, ma arriva la nuova udienza preliminare per abusi

Pena ridotta in appello al finto ginecologo “dottor Berti” per le accuse di abusi anche su minorenni, ma nelle prossime settimana è in agenda l’udienza preliminare per le nuove accuse.
L’inchiesta sul “dottor Berti” è stata l’operazione Octopus
L’inchiesta sul “dottor Berti” è stata l’operazione Octopus

Ridotta in appello la pena all’ingegnere monzese che si spacciava per “ginecologo di fama mondiale” per adescare ragazzine on line, anche minorenni, e avere rapporti sessuali con loro. Per il cinquantunenne in carcere dal 2019, i giudici di secondo grado hanno stabilito nei giorni scorsi la pena a cinque anni e otto mesi di reclusione. Verdetto più lieve rispetto agli otto stabiliti in primo grado dal gup di Milano, al termine del processo col rito abbreviato.

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Le motivazioni della sentenza dovrebbero essere depositate entro sessanta giorni. Ma ad accusare il “dottor Berti” – questo lo pseudonimo che utilizzava l’uomo – si sono aggiunte altre 11 ragazzine. Le successive indagini della polizia di Monza, infatti, sono sfociate un mese fa circa in una ulteriore richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Francesca Gentilini per altri presunti reati di adescamento on line, produzione di materiale pedopornografico, sostituzione di persona, e per due episodi di violenza sessuale ai danni di una minorenne di Piacenza e di una di Monza, ulteriori rispetto a quelli già contestati nel primo filone processuale. L’udienza preliminare è fissata tra una ventina di giorni.

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L’uomo, prima di finire in carcere, viveva nel monzese con la famiglia. Creava false identità nelle chat di adolescenti , spargendo la voce di questo “dottore” che aveva creato un trattamento capace di “rendere infertili le donne, e “ideale per le ragazzine che non vogliono essere frigide”. Per rendere credibile il suo personaggio, produceva falsi articoli di giornale. In altri casi, rubava l’identità di persone esistenti, ovviamente In realtà il suo obiettivo era incontrare le giovani di persona per avere rapporti sessuali, come avvenuti in varie occasioni. Utilizzava “toni melliflui e moine”, oltre a “monologhi affettati e lusinghieri”.