Monza, all’appello mancano 3 milioni di euro di multe non pagate (senza quelle per lo smartphone in auto)

Multe non saldate per 3 milioni di euro a Monza e il Comune fa partire i solleciti. Ancora da verificare il numero di contravvenzioni dovute all’uso dello smartphone in auto.
Multa a Monza
Multa a Monza FABRIZIO RADAELLI

C’è chi si è scordato di pagare una multa presa per aver lasciato l’auto in sosta vietata e chi, invece, ha il vizio di ignorare i verbali. Chi nel 2018 non ha saldato le contravvenzioni al Codice della strada tra qualche giorno riceverà il sollecito di Equitalia: il Comune, infatti, ha affidato all’agenzia la riscossione di quanto non ha incamerato lo scorso anno.


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La cifra che manca all’appello non è di poco conto: considerando le maggiorazioni si arriva a 3.260.830,41 euro.
«L’importo è fisiologico – afferma l’assessore alla Polizia locale Federico Arena – ed è in linea con la media nazionale. Di norma solo il 50% dell’accertato viene incassato».

Una parte della decurtazione è da imputare agli sconti del 30% applicati a chi salda il bollettino nel giro di cinque giorni: in genere chi paga lo fa immediatamente proprio per ottenere la riduzione che può arrivare a diverse decine di euro. Il grosso del mancato introito è, però, dovuto a chi non ha alcuna intenzione di mettere mano al portafoglio.

«Le multe più salate – precisa Arena – sono quelle per chi guida senza aver ottenuto la patente che, in caso di maggiorazioni, possono arrivare a 15.000 euro. Sono, però, le più difficili da riscuotere in quanto, in genere, sono affibbiate a stranieri irregolari o a persone senza fissa dimora che difficilmente possono essere rintracciate».

Nella migliore delle ipotesi l’immissione in ruolo potrebbe fruttare al Comune meno di 700.000 euro: «Solitamente – spiega il comandante Pietro Curcio – solo il 20% di chi riceve il bollettino di Equitalia paga e in molti casi diventa difficile ottenere le somme perché si tratta di persone senza reddito» e senza beni pignorabili.

I 3.260.830,4 euro che ballano, aggiunge, sono costituiti da tanti piccoli importi: «La grande maggioranza – aggiunge – è dovuta ai divieti di sosta, al mancato rispetto degli orari di pulizia delle strade, a irregolarità ai parcometri e all’ingresso nelle ztl senza autorizzazione. Le infrazioni al semaforo rosso sono poche e sono ancora meno le guida senza patente o senza l’assicurazione del veicolo».

Fino al 2018 non erano molti anche gli automobilisti pizzicati mentre parlavano al telefonino senza auricolare o inviavano messaggi con lo smartphone: «Alla fine dell’anno – commenta Curcio – verificheremo l’incremento portato dalle pattuglie di agenti motociclisti in borghese. Non abbiamo introdotto il servizio per fare cassa, ma perché le statistiche nazionali segnalano un picco degli incidenti causati dalla distrazione».