Lissone, ladri senza vergogna al cimitero: dopo il maxifurto di due settimane fa rubate altre statue

Una quindicina o forse più quelle sparite in precedenza. Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 marzo, però si sono verificati nuovi furti: sarebbero sparite almeno cinque statue mentre altre sono state trovate piegate, segno che i ladri, almeno in questi casi, non sono riusciti nel loro intento
Una delle tombe dell’ultima incursione dei ladri al cimitero (Foto Gianni Radaelli)
Una delle tombe dell’ultima incursione dei ladri al cimitero (Foto Gianni Radaelli)

Non si arrestano le incursioni di ignoti che al cimitero di Lissone trafugano statue in bronzo. Una quindicina o forse più quelle sparite nelle ultime settimane. Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 marzo si sono verificati nuovi tentativi.

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La testimonianza dei parenti dei defunti fa affiorare sentimenti di indignazione e rabbia. Da più parti si invocano misure di prevenzione e controllo. “Anni fa c’era un custode, ora non c’è alcuna persona anche solo per avere informazioni” commentano alcuni cittadini.

Nella mattina di domenica 20 marzo, quando è stato aperto il cimitero, alcuni parenti che si erano recati sulle tombe dei loro cari hanno trovato delle statue piegate. I ladri evidentemente non erano riusciti a portarle via. Ad altri però non è andata altrettanto bene, tanto che sarebbero sparite altre 5 statue tra cui una Madonna di Lourdes alta un metro e più. L’inventario dei danni comunque è in corso. Sul posto si sono recati anche gli agenti della Polizia locale

«L’amministrazione condanna questo gesto e invita tutti a presentare una denuncia ai Carabinieri – fa presente l’assessore ai lavori pubblici, Marino Nava-la videosorveglianza è al vaglio della Polizia Locale e delle forze dell’ordine. Non ci sono segni di effrazione sul cancello di via Leopardi, su quello di via Manzoni e quello all’ingresso principale, c’è un rilevatore che controlla l’apertura dei cancelli che è elettrificato ma, un’ora dopo la chiusura la corrente si blocca e non è più possibile uscire dal cimitero». Ad essere trafugati oggetti di varie dimensioni, dai 50 centimetri fino a statue di oltre un metro, raffiguranti immagini sacre, sradicati dai monumenti delle famiglie lissonesi.