Investì e uccise ciclista di Seregno, patteggia nove mesi in tribunale a Como

Ha patteggiato nove mesi di reclusione, pena sospesa, l’anziano milanese che nel gennaio del 2020 travolse e uccise il 78enne ciclista di Seregno Mario Monti al confine tra Arosio e Inverigo.
I soccorsi a Mario Monti nel gennaio 2020
I soccorsi a Mario Monti nel gennaio 2020

Il gup del tribunale di Como, Andrea Giudici, ha accolto nella mattinata di mercoledì 17 febbraio l’istanza di patteggiamento a 9 mesi di reclusione, con pena sospesa, per R.G.G., l’82enne milanese che la mattina del 5 gennaio 2020 aveva travolto e ucciso al confine tra Arosio e Invernigo il ciclista Mario Monti, 78enne di Seregno. I familiari della vittima sono stati assistiti da “Giesse risarcimento danni”, primario gruppo in Italia specializzato in materia di risarcimento danni e responsabilità civile con sede anche a Monza.

«Monti aveva 78 anni ed era la colonna portante di tutta la famiglia – ricordano i familiari – : era un uomo buono, socievole e sempre disponibile. Dopo la scomparsa della moglie, Mario dedicava tutto il suo tempo ai figli ed ai nipoti non abbandonando mai la sua grande passione: la bicicletta da corsa».
Anche la mattina di quel 5 gennaio era in sella alla sua bici. Stava percorrendo via Don Carlo Gnocchi quando R.G.G., a bordo della sua auto, ha dapprima sfiorato un ciclista che pedalava appena dietro di lui, travolgendo subito dopo la bici condotta da Monti “che procedeva regolarmente tenendo la destra della propria corsia di marcia” come confermato dal consulente del pm, l’ingegner Andrea Scialpi nella consulenza tecnica volta alla ricostruzione della dinamica del sinistro.

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L’auto dell’investitore dopo l’incidente

Sul posto sono intervenuti immediatamente carabinieri, vigili del fuoco e i sanitari del 118, ma le condizioni di Mario erano apparse fin da subito disperate. Immediatamente trasportato in elisoccorso all’ospedale San Gerardo di Monza, è morto poche ore dopo per la gravità delle lesioni riportate. R.G.G. non si è nemmeno accorto di quanto accaduto: sono stati gli stessi carabinieri giunti sul posto a informarlo che aveva appena travolto un uomo in bicicletta. L’anziano investitore si è giustificato con i militari dell’Arma dicendo di essere stato abbagliato dal sole e di aver preso il controllo dell’auto a causa di un cordolo. Una tesi che non è stata suffragata dalle prove. Alcuni testimoni presenti al momento del sinistro hanno invece raccontato di aver visto l’auto dell’anziano deviare lentamente verso destra, schivare di pochissimo la prima bici e poi travolgere purtroppo in pieno quella con in sella il ciclista seregnese.