Il giorno della festa di Pizzaut: dall’Ambrogino d’oro alla richiesta di «diritti certi per tutti»

Pizzaut martedì 7 dicembre ha ricevuto la benemerenza civica assegnata tra gli Ambrogini d’oro del 2021. La gioia del fondatore Nico Acampora, ma anche la riflessione e la richiesta di «diritti certi per tutti».
Pizzaut Ambrogino d'oro con don Luca Raimondi - foto da facebook/Pizzaut
Pizzaut Ambrogino d’oro con don Luca Raimondi – foto da facebook/Pizzaut

Una gioiosa macchia rossa nella platea del teatro Dal Verme di Milano: era Pizzaut che martedì 7 dicembre ha ricevuto la benemerenza civica assegnata tra gli Ambrogini d’oro del 2021. Un riconoscimento apprezzato e festeggiato da una presenza in forze dei ragazzi di Nico Acampora, in grembiule e magliette d’ordinanza (donate anche al sindaco Beppe Sala), con le loro famiglie.



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L’esempio di un progetto inclusivo in una cerimonia che – a partire dai prossimi fondi del Pnrr – ha guardato al futuro della città di Milano, al rilancio dopo il periodo di emergenza, all’apertura al mondo. E nel futuro ci sono anche i ragazzi “aut” inseriti a tutti gli effetti nel mondo del lavoro in un nuovo modo di affrontare la disabilità. “Una risorsa”, ha detto il sindaco Sala.

Al fianco di Pizzaut anche Elio degli Elio e le Storie tese – al secolo Stefano Belisari – che è anche uno dei volontari del ristorante di Cassina de’ Pecchi (che presto replicherà a Monza) e monsignor Luca Raimondi, oggi vescovo e ex parroco in Brianza a Sulbiate, Bernareggio, Aicurzio e Desio, che all’inaugurazione di maggio aveva benedetto la nuova esperienza. E poi il gruppo di EasyMonza che, nato su Facebook, da anni fa sentire la sua presenza concreta sul territorio.

“Sono confuso e felice”, ha commentato Nico Acampora sui social elencando una lunga serie di motivi. Ma anche: “Eppure in questa mattina così importante non riesco a smettere di pensare ai troppi ragazzi autistici che ancora non hanno un insegnante di sostegno qualificato, agli alunni a cui i comuni negano le ore di assistenza educativa, alle famiglie che fanno i debiti per pagare le terapie ai propri figli. Noi andiamo orgogliosi e fieri a ritirare l’Ambrogino d’oro ma ha ragione Francescone…c’è ancora tanto lavoro da fare… per avere Diritti certi per i nostri figli, anche oggi”.

A fine cerimonia tutti a Cassina de’ Pecchi per riprendere subito il lavoro, con un premio in più.



L’INTERVISTA del CITTADINOMB A NICO ACAMPORA

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