Elezioni a Monza e Brianza: quanto conta il voto e che cosa cambierà dopo

Dieci comuni che votano, gli equilibri da decifrare, altre elezioni alle porte in primavera, Monza inclusa: che cosa cambia con il voto del fine settimane e che cosa succederà dopo.
Chi vota e quando in Brianza
Chi vota e quando in Brianza Federico Faicchia

La mente impegnata a contare i voti depositati nelle urne domenica e lunedì, il cuore proiettato alle amministrative del 2022: i responsabili locali e provinciali dei partiti non lo hanno mai nascosto.

TUTTI i candidati di Monza e Brianza

Subito dopo la chiusura dello spoglio delle schede si aprirà la campagna elettorale per le amministrative di primavera, quella che per molti sarà il vero banco di prova per testare la tenuta di alleanze vecchie e nuove e misurare il gradimento di leader più o meno emergenti: non che le elezioni del fine settimana non siano importanti, ma quelle del 2022 peseranno di più e potrebbero segnare la fine, o l’inizio, di un nuovo ciclo.

Domenica e lunedì si voterà ad Arcore, Biassono, Briosco, Desio, Limbiate, Seveso, Varedo, Vedano, Verano e Vimercate: le operazioni coinvolgeranno circa 160.000 elettori ma il prossimo anno saranno oltre 220.00 i residenti di Monza, Cesano Maderno, Lissone, Carnate, Lentate sul Seveso, Lesmo, Meda e Sulbiate che dovranno scegliere i loro sindaci.

Difficile dire se la tornata di inizio ottobre, che potrebbe avere una coda per il ballottaggio il 17 e 18 ad Arcore, Desio, Limbiate, Seveso e Vimercate, risentirà delle disavventure che hanno colpito Luca Morisi, l’ideatore della “bestia” che ha trasformato la propaganda leghista, o meglio salviniana, in uno strumento a dir poco sguaiato: quel che è certo è che da mesi il Carroccio brianzolo vive una fase travagliata.

TUTTI i faccia a faccia tra i candidati

«Salvini non mi piace ma prende i voti» commentava alcuni anni fa un esponente di spicco della Lega monzese e ora in tanti, in quello che potrebbe rivelarsi un congresso non dichiarato, potrebbero preferire la linea moderata di Giancarlo Giorgetti e dei governatori, più affine a quella del fondatore Umberto Bossi. La Lega si è spaccata a Biassono dove alcuni ormai ex corrono contro il primo cittadino Luciano Casiraghi. Sarà, però, l’intero centrodestra a dover dimostrare la sua capacità di non sfaldarsi: l’alleanza è saltata anche a Desio dove si misureranno gli effetti dell’inedito matrimonio tra Forza Italia e Italia Viva.

Le scelte di una parte dell’elettorato centrista potrebbero pesare a Vimercate dove alcune liste civiche moderate corrono con Francesco Sartini, il sindaco pentastellato che cerca la conferma senza il simbolo dei cinquestelle. Il Movimento sembra destinato a veder calare i propri consensi mentre Fratelli d’Italia testerà i favori che Giorgia Meloni riesce a strappare a livello locale. La coalizione di centrosinistra appare più compatta e punta a mantenere le città che amministra e a riconquistare Vimercate, ambizione condivisa con chi sta dall’altra parte della barricata.

Nel 2016 il centrodestra ha piazzato le sue bandiere su 5 comuni (Biassono, Briosco, Limbiate, Seveso e Varedo) e, anche se non ufficialmente, ha contribuito alla vittoria di Sartini al ballottaggio lasciando il centrosinistra a quota 4. Oggi il risultato appare in bilico in diverse città e non solo in quelle abituate all’alternanza degli schieramenti. L’alternanza è un dato di fatto a Monza dove, dalla fine degli anni ’90, i sindaci non sono mai stati confermati: nel capoluogo brianzolo nel 2017 si sono intraviste le prime avvisaglie dell’esplosione della Lega, che in città era sempre rimasta dietro a Forza Italia, e del declino degli azzurri. Tra pochi mesi sotto l’arengario si potrebbe capire se la bolla leghista, come quella che nel 2014 ha fatto volare il Pd di Matteo Renzi oltre il 42%, è destinata a sgonfiarsi: la campagna elettorale è già cominciata.