Coronavirus, l’aggiornamento di Regione Lombardia: trend in calo, a Monza e Brianza 1.130 positivi (+22)

Nell’aggiornamento sull’emergenza coronavirus da Regione Lombardia l’assessore Giulio Gallera, con il presidente Attilio Fontana e Davide Caparini, ha parlato di «secondo giorno con dati positivi».
Coronavirus assessore Welfare Giulio Gallera
Coronavirus assessore Welfare Giulio Gallera

«È il secondo giorno con dati positivi, non significa ancora nulla: aspettiamo i prossimi giorni, questo è il momento in cui non dobbiamo abbassare la guardia. Oggi ancora di più: restiamo a casa». Lo ha detto l’assessore Giulio Gallera nell’aggiornamento quotidiano dell’emergenza coronavirus in Lombardia.
Se domenica era stata una giornata in chiaroscuro, con qualche aspetto chiaro in più, anche la settimana si apre con un ottimismo molto moderato, ma presente: «È presto, ma mi hanno riferito dai territori che in alcuni presidi sono leggermente calati gli accessi al pronto soccorso. È un dato che aiuta il morale, stiamo vedendo i frutti degli sforzi, tuttavia non è sufficiente qualche giorno positivo per rilassarci, anzi bisogna intensificare lo sforzo».

I numeri: i positivi totali sono saliti di 1.555 unità (28.761) con un incremento dimezzato rispetto agli ultimi giorni. I pazienti in terapia intensiva sono 1.183 (+41). Il numero dei posti in terapia intensiva è arrivato a 1.350 («un numero enorme», ha sottolineato) e oggi si aprono anche nuovi posti, tra cui sedici all’ospedale San Gerardo.
Scende il numero dei ricoverati: sono 9.266, 173 in meno di domenica. «È il primo numero negativo che riscontriamo e arriva perché abbiamo tanti dimessi».
Ancora in crescita però il numero dei decessi: sono saliti a 3.766, +320.

Nelle province: a Bergamo i positivi sono 6.471, +255 (ieri +347), continua crescere Brescia (5.905, +588); poi Como 581 (+69), Cremona 2.925 (+30), Lecco 934 (+62), Lodi 1.817 (+50), Monza e Brianza 1.130 (+22).
A Milano città i positivi sono 2.176 con un aumento di 137 casi (domenica era di 210 e due giorni fa di 279). Nella Città metropolitana i positivi sono 5.326, +230 (domenica +424, sabato +868).

L’assessore ha anche risposto alle domande che arrivavano in diretta sui tamponi, arrivati a quota 73.242 effettuati. «Noi vogliamo farli – ha spiegato – a tutti coloro che ne hanno bisogno. Ai medici di medicina generale e ai pediatri li facciamo, così come da oggi misuriamo la temperatura al nostro personale sanitario. Se è a 37.5, li mandiamo a fare i tamponi, perchè noi ci teniamo. Il nostro lavoro non è fare i tamponi random fuori dal supermercato, facciamo un lavoro condiviso. Vi chiediamo di stare a casa, chi ha l’influenza, chi ha un raffreddore stia a casa, anche solo con un raffreddore rafforzato. Poi vi teniamo monitorati, e se peggiorate è il medico di medicina generale che vi manda a fare il tampone».

La collaborazione fra pubblico e privato: le strutture private lombarde continueranno a mettere a disposizione dei cittadini tutti i posti letto che posseggono.
«Al San Raffaele di Milano – ha continuato – stiamo allestendo i 10 posti letto di terapia intensiva nel campo da calcetto. Intanto sono già arrivati i primi 4 pazienti. Questi posti, con i 16 del San Carlo, portano a 1.350 il numero dei letti di terapia intensiva. A Monza ne apriremo altri 16, e al Policlinico altri 15. Da mercoledì, se troviamo il personale, ne apriremo altri 10 a Niguarda. E siamo pronti ad aprirne 20 alla Asst Rhodense e altre 9 alla Asst Nord Milano».

In apertura di conferenza è stato trasmesso un messaggio del Paziente 1 di Codogno, dimesso e tornato a casa: «Da questa mia esperienza le persone devono capire che è importante stare in casa, la prevenzione è indispensabile per non diffondere il virus, anche a costo di allontanarsi dagli amici e dai propri cari; non sappiamo chi può essere contagioso».

LA CONFERENZA STAMPA