Coronavirus, Fontana e l’obbligo di coprire naso e bocca fuori casa: «Piuttosto che niente meglio piuttosto»

Il presidente della Regione Attilio Fontana ha spiegato in modo molto lombardo la nuova ordinanza che prevede l’obbligo di coprire naso e bocca se si esce di casa e ha risposto alle polemiche: «Piuttosto che niente, meglio piuttosto».
Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia
Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia

«Piuttosto che niente, meglio piuttosto». Il presidente della Regione Attilio Fontana ha spiegato in modo molto lombardo la nuova ordinanza che prevede l’obbligo di indossare la mascherina se si esce di casa, o comunque una protezione su bocca e naso, come una sciarpa o un foulard. Lo ha spiegato intervento a Radio Padania e rispondendo alle polemiche seguite alla firma dell’ordinanza in vigore dal 5 aprile.
Numerosi gli appunti arrivati soprattutto via social alle istituzioni: sia per aver previsto anche la possibilità di coprirsi con una sciarpa sia, soprattutto, perché le mascherine in Lombardia sono merce rara. Si trovano diffcilmente, quelle che ci sono che siano in tessuto o più strutturate non sono economiche.


LEGGI Cosa prevede l’ordinanza e i numeri delle mascherine in arrivo a Monza e in Lombardia

«È un’iniziativa che ho deciso di prendere sia leggendo alcuni articoli su ciò che succede in Paesi stranieri, sia parlando con alcuni nostri scienziati. Questi mi dicevano che se la mascherina risolve il problema al 98%, il foulard lo risolve magari solo al 40%. Ma è meglio di niente. Essendo arrivati quasi al momento della battaglia decisiva, bisogna trovare tutte le armi possibili per arrivare alla vittoria». dice, rinnovando l’invito a non uscire di casa nonostante la domenica di sole.

«Teniamo duro, se usciamo di casa per le necessità autorizzate dalla legge, usciamo con il viso, con il naso e la bocca coperte».

Fontana ha spiegato che da domenica la Protezione Civile inizierà a distribuire nelle varie città circa un milione di mascherine prodotte da un’azienda lombarda, cioè la Fippi di Rho, che produceva pannolini e si è riconvertita a produrre le mascherine che hanno appena avuto l’ok dell’Istituto Superiore di Sanità: «Dopo l’ok dell’Istituto Superiore di Sanità, iniziamo ad avere una certa disponibilità di mascherine prodotte in Lombardia. E da oggi, la Protezione Civile inizierà a distribuire un milione circa di mascherine in giro per le varie città per mettere i cittadini che non la posseggono in condizione di proteggersi e e per stimolare la gente ad utilizzare la mascherina».