Un messaggio diretto dal cardinale Scola alla famiglia di Claudio Cappelli, l’imprenditore di Vedano al Lambro morto a Dacca nell’attacco rivendicato dall’Isis: venerdì 8 luglio si sono tenuti a Barzanò i suoi funerali, presieduti da monsignor Maurizio Rolla, vicario episcopale e in passato sacerdote a Monza. Cercando di trovare un risposta all’unica domanda: « Come è possibile che degli uomini giungano a covare tale e tanto odio da trucidare barbaramente civili innocenti, spezzando i legami familiari e sociali e precipitando nel dolore noi tutti?».
LEGGI l’attentato di Dacca
LEGGI il ricordo degli imprenditori
LEGGI il dolore dei bengalesi di Monza
Ecco il testo della lettera dell’arcivescovo di Milano:
Carissimi,
prendo parte, nella preghiera e nell’affetto, all’atroce dolore di voi tutti, con un abbraccio particolare a Stella e Valeria, per l’orribile uccisione del caro Claudio.
Siamo stati posti ancora una volta di fronte al tremendo mistero del male. Ne usciamo sgomenti. Come è possibile che degli uomini giungano a covare tale e tanto odio da trucidare barbaramente civili innocenti, spezzando i legami familiari e sociali e precipitando nel dolore noi tutti? Non sembrano esistere parole capaci di giustificare un male così orrendo. Tuttavia non a caso siete riuniti in chiesa e presenti spiritualmente con voi sono migliaia e migliaia di fedeli e di donne e uomini di buona volontà.
La Santa Messa esequiale per Claudio, cui uniamo in preghiera la nostra partecipazione al dolore per le altre otto vittime italiane, è un segno evidente che la speranza vince. “Speriamo contro ogni speranza”, anche in questo caso. Per questo ci sosteniamo nella convinzione profonda della nostra fede che San Paolo ci ricorda: “Risorgeremo, saremo sempre con il Signore e nel suo abbraccio ritroveremo tutti i nostri cari” (cfr 1Ts 4,13-18).
Questa grave ferita continuerà a segnare i familiari di Claudio, ma sono certo che la cura della comunità cristiana e di tutti coloro che vogliono loro bene e hanno il senso dell’umana dignità li aiuteranno a trasformare questa terribile prova in un fattore di rinnovamento della Chiesa e di costruzione di un ordine mondiale più giusto.
Preghiamo con insistenza in questi giorni la Vergine Santissima perché dia pace e facciamo nostra la grande responsabilità educativa che la serietà di Claudio ci lascia in eredità.
Dio guida veramente la storia e non ci abbandona mai.
Mentre affidiamo alle braccia del Padre il carissimo Claudio, affidiamo anche noi stessi alla sua tenera misericordia.
A tutti una speciale benedizione
Angelo card. Scola
Arcivescovo di Milano