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Brianza Economica ricorda Cappelli e gli imprenditori nei Paesi “rischiosi”

A Brianza Economica, il premio istituito ogni anno dalla Camera di commercio di Monza e Brianza per imprese e lavoratori che si sono distinte per abnegazione e volontà sul lavoro, un minuto di silenzio ha ricordato Claudio Cappelli. Valli: «Ci stringiamo intorno alla sua famiglia»
La cerimonia di Brianza Economica in Villa Reale. È stato commemorato Claudio Cappelli
La cerimonia di Brianza Economica in Villa Reale. È stato commemorato Claudio Cappelli

«In questo momento di immenso dolore – quando le parole valgono poco – consentitemi comunque di dedicare questa giornata di festa anche alle vittime della strage di Dacca. Le barbarie, la violenza atroce, senza senso, inspiegabile, si combatte solo con la fermezza e con la cultura del dialogo. In questo momento occorre più che mai ispirarci a Papa Francesco che ha detto «Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!» Le vittime di Dacca erano uomini come noi, imprenditori coraggiosi, entusiasti, che andavano in posti difficili e in situazioni pericolose per portare avanti l’impresa e per garantire il lavoro. Fra le vittime c’era anche un imprenditore di Vedano al Lambro Claudio Cappelli. Ci stringiamo alla sua famiglia e alle famiglie di tutte le vittime. La sorella di Claudio ha detto “Ora abbiamo solo bisogno di silenzio».


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Per la Brianza delle imprese è un giorno di festa, per celebrare aziende e lavoratori che con la loro costanza e la loro abnegazione si sono meritate il tradizionale premio di Brianza Economia. Ma poche ore prima proprio uno degli imprenditori che rappresentavano la Brianza nel mondo, Claudio Cappelli, è stato ucciso senza pietà da un commando dell’Isis in Bangladesh e alla cerimonia di consegna del riconoscimento assegnato dalla Camera di commercio non si poteva non ricordarlo. Lo ha fatto il presidente Carlo edoardo Valli con le parole citate sopra e seguite da un minuto ri raccoglimento.

Valli nel suo discorso ha invitato le imprese a guardare con ottimismo al futuro, continuando il grande lavoro fatto finora: «La Brianza vera non è quella chiusa all’interno dei confini dei territori – o dei Comuni che si guardano l’un l’altro – la Brianza vera è quella con la frontiera mobile, che guarda sempre avanti e ragiona per flussi. La Brianza vera è un sentiment, un modo di essere, un modo di lavorare e produrre che riconosciamo come Camera di commercio con il Made in Brianza e rispetto al quale vi invitiamo ad aderire. A partire da questa matura consapevolezza possiamo immaginare un nuovo percorso di racconto e di identità dell’essere brianzoli».

Durante la cerimonia sono stati ricordati i dati del business lombardo con i Paesi segnalati a livello internazionale come rischiosi, con un pensiero a tutti gli imprenditori impegnati in questo campo. Affari che, con il Bangladesh e nelle altre nazioni “pericolose”, ammontano 3,6 miliardi in tre mesi, su 15,5 miliardi dell’interscambio italiano. Prime province per export: Milano con 906 milioni, Brescia con 298, Bergamo con 280, Varese con 226, Monza con 189. Importano di più: Milano (589 milioni) , Mantova (circa 200), Bergamo e Brescia (oltre 100), Pavia (88).

Bangladesh tra i primi Paesi rischiosi, ma con scambi più alti con la Lombardia nel 2016. Ai primi posti: Turchia (1 miliardo), Arabia Saudita (441 milioni), Israele, Algeria, Messico e Tunisia con circa 300 milioni, Iran e Ucraina con quasi 200, Pakistan e Bangladesh con quasi 100.Con il Bangladesh Monza importa per oltre 1 milione ed esporta per quasi un milione.