Commenti all’insegna della serenità nella sala stampa dello stadio Ferruccio, dopo il successo conquistato dal Seregno sulla Giana Erminio, il secondo di questo campionato, arrivato a sessanta giorni di distanza dal primo sulla Pergolettese, ad interrompere quella che era sembrata essere una maledizione.
Il tecnico Alberto Mariani non ha nascosto la sua soddisfazione: «I ragazzi hanno disputato una buona gara, anche se dobbiamo fare ancora di più. Mi fa piacere perché questo è un gruppo straordinario, che si aiuta sempre e che oggi ha giocato da squadra. Non abbiamo subito tiri in porta, come già era accaduto nell’ultima partita. Nel primo tempo non siamo riusciti a sbloccarla, come avremmo meritato, mentre nella ripresa in 10’ ci hanno pensato quei due là davanti».
Il pensiero è andato quindi proprio ai due bomber di giornata, Iacopo Cernigoi ed Andrea Cocco, tornati a segnare dopo un po’: «Conosciamo il loro valore e non solo il loro, perché oggi abbiamo lasciato fuori Filippo D’Andrea e Matteo Cortesi, che sono buoni giocatori. L’astinenza cominciava a pesare un po’: noi abbiamo cercato di far sentire ai due ragazzi la fiducia e di farli stare tranquilli. Li abbiamo anche visti correre come mai avevano corso prima».
Sulla medesima lunghezza d’onda il capitano Martino Borghese: «Questa vittoria ci voleva davvero, perché stiamo lavorando sodo e bene. Credo sia un successo meritato, per quello che abbiamo espresso e per quello che non abbiamo consentito di esprimere ad un avversario forte, che milita in questa categoria da molti anni».
Borghese ha quindi speso una parola per un compagno in particolare, il giovanissimo Kaleb Jimenez, autore degli assist in entrambe le azioni decisive: «I nostri sono stati i gol del gruppo, di chi gioca e di chi non gioca. Sono stati bravi Iacopo ed Andrea a realizzarli ed è stato bravo Kaleb a servirli. Lui è l’emblema del lavoro che la società ha fatto nei due anni e mezzo di gestione di Davide Erba. È un ragazzo giovane, cui è stata concessa la possibilità di giocare e di crescere. Ora deve stare con i piedi per terra, ma sono sicuro che ce la farà ad emergere».