Monza, l’arco iridato di Rossella Bertoglio: «Uno sport meraviglioso»

È monzese la campionessa del mondo di tiro con l’arco categoria Arco Istintivo Femminile 3D: Rossella Bertoglio ha sbaragliato la concorrenza nella gara alla Cascata delle Marmore. Una passione scoperta da adulta. La sua storia.
Monza, Rossella Bertoglio col tecnico Giacomo Franzoni
Monza, Rossella Bertoglio col tecnico Giacomo Franzoni Barbara Apicella

Di indole è una grande pigrona, si allena solo una volta alla settimana, ma quando impugna l’arco e le frecce nessuno la batte. È monzese la campionessa del mondo di tiro con l’arco categoria Arco Istintivo Femminile 3D che nello scorso fine settimana è salita sul gradino più alto del podio inanellando l’importante risultato nelle gare che si sono svolte alle Cascate delle Marmore.
La Robin Hood in questione è Rossella Bertoglio, 36 anni, cresciuta a Cederna. Diploma di ragioneria conseguito al Mapelli e impiegata in uno studio contabile del centro, si è avvicinata alla disciplina solo nel 2008. Ma i risultati non hanno tardato ad arrivare: nel 2012 la medaglia d’argento ai campionati italiani, nei tre anni successivi invece la conquista dell’oro e pochi giorni fa il trofeo più importante e prestigioso, quello del titolo mondiale.

«Non me lo aspettavo, sono felicissima – commenta – Me la sono dovuta vedere con 28 atlete provenienti da tutto il mondo e preparatissime».

Ma alla fine la monzese ha avuto la meglio. Grande il tifo di amici e parenti che da sempre la sostengono e che per celebrare la vittoria le hanno organizzato una grande festa. «Mi sono avvicinata a questa disciplina per caso – racconta – Sono una grande appassionata del Medioevo e nel 2008 mi sono iscritta a un corso di tiro con l’arco».
È stato amore a prima vista: da quel momento la passione si è raffinata. Un talento scoperto da adulta che le ha permesso di scalare la classifica raggiungendo il titolo mondiale. «Il segreto del successo sta nel divertimento – racconta – Grazie a questo sport ho conosciuto persone meravigliose incontrando anche il grande amore, il mio fidanzato Fabio».

Allenamenti settimanali prima sul percorso a sagome in un bosco di Monticello e adesso in un campo a Meda. «È uno sport meraviglioso – conclude – Non pensavo di raggiungere questi risultati. Un grazie a mio cugino Alan, anche lui atleta di questa disciplina che mi segue in ogni gara, e soprattutto al mio tecnico e grande amico Giacomo Franzoni che mette a punto il mio arco rendendolo perfetto».