Tempo e denaro. Sempre semplice, ma in fondo è questo che l’autodromo di Monza cerca. A dicembre si svuota la clessidra girata da Bernie Ecclestone il mese scorso, in occasione del Gp, per dare modo ad Acm e Sias di trovare i soldi per rinnovare il contratto. Dieci milioni di euro sono la differenza da colmare tra i 15 a disposizione di Monza e i 25, euro più euro meno, che Bernie chiede per far correre le Formula 1 in Brianza dal 2017.
Venerdì 16 ottobre la Sias ha reso noti i dati finiti sul tavolo del consiglio di amministrazione martedì. E li legge in chiave positiva. Parla di «ricavi pari a 4.584.000 euro, con un incremento del 38,14% rispetto al primo semestre 2014» e poi di «costi della produzione pari a 6.963.000 euro, con un incremento del 16% rispetto al 2014 per i maggiori investimenti per l’avvio di nuove gare a attività e costi legati alla ristrutturazione». Tradotto: «Risultato netto negativo in diminuzione del 12,42% rispetto al 2014 con previsione di un’ulteriore diminuzione in chiusura dell’anno». La cifra del risultato negativo non si legge ma è sotto i 2,5 milioni di euro.
«I risultati semestrali evidenziano il perseguimento della strategia di risanamento del bilancio da parte di Sias, la quale ha registrato ricavi pari a 4.584.000 euro, in aumento del 38,14% rispetto al primo semestre 2014, e una riduzione del 12,42% delle perdite anno su anno – annota la società che gestisce l’autodromo per Ac Milano -. Si segnala, inoltre, che l’andamento del fatturato risente fortemente della stagionalità dal momento che i maggiori eventi si svolgono nel secondo semestre dell’anno, in particolare il Gran Premio di Formula 1».
E poi: «A fronte dei maggiori costi, si segnalano maggiori ricavi derivanti proprio dalle nuove attività», cioè l’inserimento di quattro nuove manifestazioni, l’andamento positivo dell’area Mice (Meetings, Incentive, Conferences, Exibitions) e l’aumento dell’utilizzo della pista e il miglioramento delle entrate da nuove attività turistiche. Sias invierà un resoconto economico aggiornato entro fine ottobre ad Automobile Club Milano «che, rinnovando il proprio impegno, valuterà, ove necessario, tutti gli interventi possibili». Secondo quanto riferito dal presidente di Ac Milano al quotidiano il Giorno, una strada potrebbe essere un aumento di capitale di Sias, che passa dalla rinuncia ai crediti che la stessa Sias vanta nei confronti dell’autodromo monzese.
Da verificare, nell’immediato futuro, anche le prospettive che potrebbero aprirsi con la recente fusione tra la Confindustria di Monza e Brianza – di cui Dell’Orto era presidente – e Assolombarda, dove lo stesso Dell’Orto ora ricopre la carica di vicepresidente di diritto.
Tutto accade in un contesto che, sul fronte Formula 1, vede intanto la Red Bull minacciare di uscire dal circus e il fondo qatariota pronto a subentrare a Ecclestone con 7 miliardi, forse già entro la fine dell’anno. Tra i possibili acquirenti del “giocattolo” anche il proprietario dei Miami Dolphins (squadra di football Nfl), Stephen Ross.