Attendere 106 anni, allena alla pazienza. Qualcuno sdogana anche quelle sei lettere, serie A. Anche la scaramanzia è messa da parte. Lo stesso Adriano Galliani, la cravatta gialla d’ordinanza, di lì a poco farà vedere di averla accantonata per un azzurro più istituzionale: è venerdì 28 settembre 2019 e nella sede monzese di Assolombarda Confindustria, in via Petrarca, il futuro amministratore delegato affiancato dal presidente dei biancorossi Nicola Colombo e dal sindaco Dario Allevi presenta il passaggio di proprietà nella mani di Berlusconi e dello stesso Galliani.
Da tanta è l’attesa, qualcuno preferisce sdrammatizzare: «Tutti presenti, come a un funerale». Non fosse per i sorrisi, che stemperano la tensione. Quel che è vero è che ci sono un po’ tutti: politici, industriali, ex calciatori, giornalisti. Passa un’ora, prima che arrivi Nicola Colombo. Il primo tifoso, che continuerà a esserlo, ma l’ultimo arrivare. «Si trova ora in corso Venezia», sussurra qualcuno riferendosi a Milano, dove è stato firmato il passaggio di proprietà.
La verità è che gli ultimi atti notarili hanno ancora l’inchiostro fresco. L’attesa dell’annuncio del passaggio dura però anche meno dell’interrotto racconto di un Galliani che non sta nella pelle. Ripete gli avverbi: «Incredibile, incredibile vedere tanti giornalisti. È molto, molto importante». Del resto è una storia che si ripete, la sua. «Sono stato 31 anni in prestito al Milan, ma il mio cuore è sempre stato del Monza». «Ai sogni non si comanda. E io sognerò un derby Monza-Milan, ma tra due anni». «Sono favorevole alle squadre B, ma il Monza è il Monza, il Milan è un’altra cosa».
Dispensa aneddoti, pillole, è un libro aperto che racconta capitoli di monzesità. «Sono nato a Monza, mia mamma era parente del presidente Gaetano Ciceri. Il Cittadino l’ha scritto: ‘Dal nostro inviato Adriano Galliani’, perché ho fatto anche il giornalista. Il mio primo acquisto al Milan è stato Daniele Massaro, preso dalla Juvenilia». Bip bip, si alza, apre una vecchia maglia biancorossa e conferma: «Sono passato dall’oratorio di Regina Pacis a sollevare la coppa dalle grandi orecchie» e a giocare una finale Mondiale.
Felice Colombo, presidente del Milan della stella, è lì che ascolta. Pochi centimetri dopo suo figlio Nicola, che si prende il plauso di Galliani. «La prossima settimana, forse venerdì, forse a Villa Gernetto, il presidente Silvio Berlusconi terrà una conferenza stampa per parlare dei programmi futuri. Anche per lui è un progetto romantico», continua Galliani. «Da casa sua ad Arcore si vedono le luci del Brianteo, quando sono accese. L’altra sera, dopo i 94 minuti di derby con il Renate, mi ha telefonato due secondi dopo la fine della partita. Con la sua passione, si potranno fare grandi cose».