Capelli lisci e biondi, sorriso aperto e nessuna paura. Matilde Milani, classe 2013, gioca a calcio da quando di anni ne aveva 6, sempre tra le fila del Briosco con il ruolo di difensore centrale. Quest’anno è tra le baby eccellenze che sono entrate a far parte della Brianza Academy il progetto sportivo ideato da Aldo Rotunno che ha preso il via nell’ottobre 2024.

Calcio, brillano le giovani stelle della Brianza Academy: il sogno di Matilde Milani
«Sono stato contattato dall’Inter che ha notato Matilde e vorrebbe che entrasse a far parte della loro squadra femminile – racconta orgoglioso Rotunno – Sono molto felice per lei e per i suoi genitori e orgoglioso che la nostra Academy stia iniziando a dare i primi frutti. Quando l’abbiamo ideata pensavamo proprio a questo: offrire ai ragazzi più talentuosi la possibilità di crescere militando in altre categorie e in società di prestigio». Se tutto procede per il meglio Matilde potrebbe iniziare a vestire i colori neroazzurri (lei che è juventina) già dal prossimo anno. «Sarà la prima tra i nostri atleti a giocare in una società di serie A», continua Rotunno che ha aperto le porte della sua rosa anche al Lecco, che ha scelto di far entrare nella squadra Lamine Mamadou e Sebastiano Crivellin, anche loro provenienti dall’esperienza della Academy Brianza, per alcuni allenamenti didattici.

Calcio, brillano le giovani stelle della Brianza Academy: «Siamo come una start up»
«In questi giorni sono stato contattato anche dal responsabile tecnico dell’Udinese. Hanno saputo di noi e del nostro progetto sportivo ed educativo e si sono mostrati molto interessati e desiderosi di farne parte. Le trattative sono ancora in corso ma potrebbero inviare qui in Brianza i loro preparatori e allenatori già per il prossimo anno. L’Academy Brianza è come una start up, stiamo crescendo e il nostro messaggio si sta allargando. Sono felice di poter offrire ai miei ragazzi le opportunità che una semplice squadra locale come il Briosco, che io alleno e da dove arrivano tutti i giocatori dell’Academy, non potrebbe mai dare».
