Premio “Luca Colosimo”: al seregnese Simone Sozza il riconoscimento

La consegna è avvenuta a Torino. Sozza è stato scelto come miglior arbitro giovane di serie A non ancora internazionale
Simone Sozza al momento della premiazione, tra Alfredo Trentalange ed Andrea Mazzaferro

Ancora un prestigioso riconoscimento per Simone Sozza. L’arbitro della sezione di Seregno, 35 anni non ancora compiuti, reduce dalla sua terza stagione nella serie A di calcio, dopo il premio intitolato a Rosario Livatino, si è visto infatti assegnare la settima edizione del premio nazionale “Luca Colosimo”, che la sezione di Torino attribuisce annualmente al miglior fischietto non ancora internazionale tra quelli che calcano i campi della serie A. Il giovane direttore di gara seregnese ha ricevuto giovedì 9 giugno l’ambito riconoscimento, che fa memoria del collega torinese, scomparso suo malgrado in un incidente stradale, in una serata di gala nella splendida cornice di Villa Sassi a Torino, alla presenza tra gli altri del presidente nazionale dell’Aia Alfredo Trentalange e del presidente del comitato regionale di Piemonte e Valle d’Aosta Fabrizio Malacart.

Premio “Luca Colosimo”: i commenti di Mazzaferro e Trentalange

Simone Sozza firma una divisa arbitrale durante la serata


«Ancora oggi -ha commentato il presidente della sezione torinese Andrea Mazzaferro-, il ricordo di Luca è presente in noi in maniera molto forte. Ogni anno sarà sempre più impegnativo coinvolgere le nuove leve ed ottenere quella partecipazione emotiva che vogliamo sia presente in ogni associato, perché vedere un video di Luca crea un’emozione tale da rendere il suo ricordo perfettamente vivo». Accorato è stato l’intervento di Trentalange, torinese: «Questo premio ha per tutti noi un valore non solo simbolico, ma anche concreto di vita. Luca si allenava in una zona di Torino vicino casa mia, io lo vedevo più volte passare durante la settimana e dicevo spesso a mia moglie che avrebbe fatto strada. Essere il presidente dell’Aia in momenti critici come questo che stiamo vivendo è estremamente significativo, perché dà modo di pensare meno a tutta una serie di problemi che non possono essere trascurati, primo fra tutti, la violenza in qualunque campo, sotto ogni forma. Noi tutti abbiamo degli ideali e lavoriamo per qualcosa in cui crediamo. Ripenso così ad una frase di don Lorenzo Milani: lui sosteneva che, quando il mio problema è il tuo e il tuo problema è il mio e noi lo condividiamo, si ha la politica. Quando invece ognuno pensa a risolvere il proprio problema, si ha l’avarizia. Noi dimostriamo tutto, tranne di essere avari».

Premio “Luca Colosimo”: le parole del vincitore Sozza

Simone Sozza durante il suo intervento


Proprio Trentalange ha infine consegnato materialmente il riconoscimento a Sozza, che è apparso molto emozionato: «Quando una persona rivive negli occhi e nel cuore di chi le voleva bene, la si porterà sempre dentro. Con Luca ho condiviso una parte del percorso in Can D, ma ho vissuto anche la sua esperienza perché il suo ricordo è nel cuore degli amici e delle persone con cui ho continuato la mia carriera. Tutti hanno sostenuto che era un ottimo arbitro, che avrebbe avuto una carriera brillante, ma soprattutto che era una persona buona, gentile ed altruista. Il valore ed il significato che personalmente voglio attribuire a questo premio è pensare che chi ha deciso di conferirmelo abbia detto che sono un bravo arbitro, ma anche un bravo ragazzo. La divisa prima o poi ce la togliamo tutti e ciò che resta è quello che c’è sotto. Sono certo che questo è ciò che Luca, con il suo esempio, ci ha insegnato».