Fu chiamato dalla Ferrari e, a Monza, nel 1976, sostituì niente di meno che Niki Lauda, reduce dal terribile incidente del Nürburgring. Pilota di Formula 1 (dal 1972 al 1982), ma anche politico, l’argentino (di madre italiana) Carlos Reutemann è morto mercoledì 7 luglio a 79 anni a Santa Fe. L’incontro con Enzo Ferrari e la Scuderia del Cavallino avvenne per la prima volta nel 1973: in quell’occasione Reutemann – che già correva in Formula 1 con la Brabham – affiancò Tim Schenken in alcune gare endurance con la 312 P.
Dopo quella gara di Monza nel ’76, una volta che Lauda tornò in pista, a tempo di record, Reutemann rimase nella scuderia. Nel 1977, con la 312 T2, vinse nel Gp del Brasile, alla sua terza gara con la Rossa, nell’anno in cui la Ferrari conquistò il suo quinto titolo costruttori. L’anno successivo fu promosso prima giuda con accanto un giovanissimo Gilles Villeneuve; l’argentino vinse quattro Gran Premi e concluse la stagione al terzo posto alle spalle delle Lotus di Mario Andretti e Ronnie Peterson. Lotus alla quale Reutemann passò nel 1979. Il bilancio con la Rossa fu di 5 vittorie su 34 gare disputate: Reutemann è ancora oggi il pilota argentino più vincente della storia della Scuderia. In Formula 1 ha corso con Brabham, Ferrari, Williams e Lotus, disputando in tutto 146 gare e vincendone 12. Nel Mondiale è arrivato secondo nel 1981 e tre volte terzo (nel 1975, 1978 e 1980)
Dopo il ritiro iniziò una brillante carriera politica in Argentina che lo portò a diventare governatore della sua provincia.