Monza – «Se dovessimo scoprire che l’Asl non ha attuato tutti i controlli necessari, ne risponderà davanti alle autorità giudiziarie». Non usa certo mezzi termini Davide Zanon, coordinatore regionale dell’associazione di tutela dei consumatori Codici. Che ha letto della nostra inchiesta sui rimborsi gonfiati per i trasporti non urgenti da e verso gli ospedali e ha deciso di passare al contrattacco.
Quale controllo? – «Le tariffe sono stabilite da una delibera di Regione Lombardia – attacca Zanon -. Non si può scappare, devono anche essere esposte sulle ambulanze. Se non ci sono, allora deve intervenire l’Asl, cui spetta il compito di controllare che queste tariffe massime siano rispettate. Quindi noi siamo decisi a verificare che l’azienda sanitaria locale di Monza abbia provveduto a monitorare la situazione. Chiederemo di avere tutti gli atti ufficiali che riguardano questa materia. E poi decideremo».
Codici vuole estendere l’indagine a tutta la regione, effettuando dei controlli anche nelle altre province. Anche perché, senza per forza voler fare di tutta l’erba un fascio, il malcostume (per essere buoni) non può essere solo monzese. L’azione di controllo esercitata, a questo punto male, dall’Asl sarebbe fondamentale. Perché la legge prevede, spiega Codici, «che alla terza infrazione contestata a un’associazione che svolge un determinato servizio, questa venga esclusa dallo stesso».
In pratica le associazioni che applicano tariffe di trasporto gonfiate, se beccate dall’Asl, corrono il rischio, concreto, di essere buttate fuori dal servizio.
«Cittadini fregati» – «La situazione che avete denunciato è molto grave – continua Zanon -. Ci metteremo a disposizione della Croce rossa monzese per fornirle tutta l’assistenza legale che possiamo dare. Vogliamo supportare la loro iniziativa, non vogliamo lasciarli soli. L’esposto ai carabinieri per denunciare questo tipo di situazioni è un atto estremamente coraggioso. Quella che viene riservata ai cittadini è una fregatura». Anche perché, ricorda ancora Codici, la delibera regionale del 2006, che adottava le tariffe ancora oggi in vigore, non aveva altro scopo se non quello di aggiornare le tariffe in essere in precedenza, adeguandole al carovita. «Ripeto – conclude Zanon -: se l’Asl, al termine delle nostre indagini, dovesse risultare inadempiente per quanto riguarda il controllo su questo servizio, ne risponderà nelle sedi giudiziarie. E’ nostra intenzione presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Monza e in quelle di tutti i capoluoghi di Provincia dove dovessimo riscontrare delle situazioni di danno per gli utenti».
Davide Perego