Seregno – Bocche cucite in seno al Popolo della libertà di Seregno a seguito del vertice che ieri sera, a palazzo Landriani-Caponaghi, ha visto il sindaco Giacinto Mariani confrontarsi con Francesco Gioffrè, il consigliere comunale finito nella bufera dopo che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano Andrea Ghinetti, nell’ordinanza che ha firmato nell’ambito dell’operazione «Ulisse», lo aveva tacciato di un comportamento ai limiti della connivenza nei confronti della ‘ndrangheta.
Stando alle indiscrezioni, comunque, il primo cittadino ha invitato Gioffrè a dimettersi, per togliere d’imbarazzo la coalizione che lo sostiene, e l’interessato, che oggi non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ha preso tempo, anticipando che solo martedì prossimo, quando il consiglio comunale tornerà a riunirsi in coda alle ferie estive, comunicherà la sua decisione definitiva.
C’è molta attesa in proposito nell’ambiente politico locale, anche perché la Lega Nord, alleata di governo del Popolo della libertà, ha fatto sapere che, di fronte ad una resistenza di Gioffrè, i suoi consiglieri sarebbero pronti a far terminare in anticipo la legislatura, mentre anche il Partito democratico, principale forza dell’opposizione a livello numerico, ha richiesto ufficialmente un passo indietro.
Nel frattempo, lo stesso Gioffrè ha chiarito di non aver mai aiutato la famiglia Cristello, secondo gli inquirenti legata alla ‘ndrangheta, per una pratica in municipio, ma di essersi limitato ad accompagnare all’ufficio preposto un suo componente, desideroso di verificare la possibilità di realizzare un’area ludica su un terreno di sua proprietà in zona Meredo.
P. Col.