Monza, «Questi abiti sono tossici»Lav ne chiede il ritiro dal mercato

«Quei capi di abbigliamento sono tossici, vanno ritirati dal mercato». Lo dice la Lav (Lega antivivisezione) riferendosi a vestiti con pelle e pelliccia di note marche destinati a bambini acquistati anche in negozi di abbigliamento di Monza.
Monza, «Questi abiti sono tossici»Lav ne chiede il ritiro dal mercato

Monza – «Quei capi di abbigliamento sono tossici, vanno ritirati dal mercato». Lo dice la Lav (Lega antivivisezione) riferendosi a vestiti con pelle e pelliccia di note marche destinati a bambini acquistati in negozi di Monza, Milano e Roma e via web. Lav si è affidata ad analisi di laboratorio effettuate a Prato. E i risultati sono clamorosi.

In sei capi di abbigliamento delle marche Il Gufo, Miss Bluemarine, Fix Design, Gucci e Brums: «Sono presenti sostanze tossiche chimiche piotenzialmente dannose per la salute». «Trovati nonilfenoli etossilati e il nonilfenolo che entrano nella catena alimentare umana e sono considerati, in particolare il nonilfenolo interferente endocrino; i sali d’alluminio, corrosivi e irritanti per pelle e mucose; il cromo trivalente usato per la concia delle pelli può degenerare in cromo esavalente a causa dei raggi UV e alla luce del giorno, in condizioni di temperature elevate, è corrosivo per pelle e mucose; formaldeide presente fino a 5 volte il limite stabilito per i giocattoli ma non esiste una normativa di riferimento per i prodotti in pelle. La formaldeide è un battericida e allergene da contatto che causa numerosi disturbi».

Nel dettaglio, Lav in un comunicato spiega che:«inserti di pelliccia usati come decorazione e dunque in quantitativi bassi sono ricchi di sostanze tossiche come PCP Pentaclorofenolo, TeBT Tetrabutil Stagno, TeCP Tetraclorofenoli, Tetracloro Etilene, metalli pesanti (Cromo III, Alluminio, Piombo), tracce di Idrocarburi Policiclici Aromatici (Pirene, Naftalene, Fenantrene, Fluorantrene). Il perché è presto detto: la concia delle pelli e pellicce vede un uso massiccio di tali sostanze».

La Lega chiede quindi alle aziende coinvolte e al ministero della Salute di ritirare dal mercato per precauzione questi capi di abbigliamento e di predisporre accertamenti sui capi ancora in commercio; di diramare un Rapex – Rapid Exchange of Information System of the EU- il sistema di allerta europeo verso gli altri Stati membri informandoli della possibile presenza di capi contaminati e di vietare l’uso delle pellicce animali.