Giro d’Italia femminileApoteosi tra autodromo e Villa

Monza – Dall’Autodromo alla Villa Reale, da Monza a Monza: l’appuntamento è per domenica undici luglio per la grande festa del ciclismo femminile. Il Giro d’Italia, ormai ribattezzato Girodonne, giunge quest’anno alla ventunesima edizione e si concluderà proprio in viale Cesare Battisti con le protagoniste che completeranno le ultime pedala tedi fronte al monumento simbolo del capoluogo brianteo.

Ovviamente tanto onore è stato riservato da un uomo che, nelle vesti di patron della manifestazione, non ha certo dimenticato le sue origini: stiamo parlando di Giuseppe Rivolta, vero deus ex machina di una manifestazione che ha rischiato di scomparire prima che la Federazione Ciclistica Italiana si affidasse alle sue indiscutibili capacità organizzative.

Il Girodonne presentato sabato a Caerano San Marco è una corsa durissima che attraverserà cinque regioni canton Grigioni compreso: salite vere, ascese selettive saranno il sale della corsa rosa. Dal Pian del Tivano al Ghisallo, dal Maloja al Bernina, dalla Forcola di Livigno all’apoteosi, il Passo dello Stelvio: i chilometri in salita saranno tanti e permetteranno di stilare una classifica senza fronzoli. Il tutto prima dell’apoteosi di Monza.

Dunque dal 2 all’11 luglio il Girodonne terrà banco alla ricerca di una campionessa che nell’albo d’oro prenda la successione della tedesca Claudia Hausler. Si comincia in Friuli con la Muggia – Trieste, tappa beve dedicata alle ruote veloci; sabato 3 la Sacile – Riese Pio X precederà una cronometro di sedici chilometri da Caerano San Marco a Biadene. Dal Veneto con la Ficarolo – Lendinara si passerà al Piemonte con la Orta San Giulio – Pettenasco. Ma sarà la Lombardia a decretare la classifica generale: la Gallarate – Arcisate, sulle strade della campionessa del mondo Noemi Cantele, sarà un assaggio primi della Como – Albese con Cassano in programma giovedì 8 luglio con Pian del Tivano e Ghisallo da affrontare.

Il giorno dopo si parte da Chiavenna con destinazione Livigno attraverso Maloja, Bernina e soprattutto la snervante Forcola di Livigno attraverso il suo paesaggio “lunare”; sabato 9 si va da Livigno ai 2725 del Passo dello Stelvio passando ovviamente dai passi d’Eira e Foscagno. Infine la festa: prima l’autodromo di Monza con tre giri di pista, quindi un omaggio alla Brianza monzese, lecchese e comasca per tornare chez nous attraverso Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Varedo, Nova Milanese, Muggiò. L’arrivo di fronte alla Villa reale sarà il fotogramma di un ricordo indelebile per una manifestazione rinnovata nello spirito e nella sostanza grazie alla passione di uno di noi, Giuseppe Rivolta da Sovico.
Saverio Gennaro