Ac Monza, parla Adriano Galliani: «Con la Juve la vittoria più bella. Il mercato? Serve fantasia»

Adriano Galliani a tutto tondo racconta la passione che lo guida fin da ragazzo: il calcio, il Monza, la prima Serie A, il futuro.
Monza Adriano Galliani
Monza Adriano Galliani Fabrizio Radaelli

Guidato dalla passione come fosse una stella polare, il viaggio dell’amministratore delegato del Monza inizia da giovanissimo tifoso all’età di cinque anni e, dopo mille avventure in giro per il Mondo del calcio e non, culmina nell’ultimo anno con una storica promozione in Serie A e una altrettanto storica salvezza, arrivando persino ad assaporare da vicino il gusto dolce dell’Europa del pallone. Dal 29 maggio 2022 ad oggi, l’anno straordinario di Adriano Galliani.

Ac Monza, parla Adriano Galliani: il centro sportivo tappezzato nel giorno del raduno

Cominciamo dalla fine: è più grande la promozione o la salvezza?
«Penso che siano due facce della stessa medaglia, l’una senza l’altra non sarebbe stato lo stesso. Il primo luglio, quando c’è stato il raduno, ho fatto tappezzare il nostro centro sportivo con questa frase: “Ci abbiamo messo 110 anni per arrivare in Serie A, ora non possiamo metterci 12 mesi per tornare in B”. Ce l’abbiamo fatta con sei giornate d’anticipo ed è stata una cavalcata eccezionale».

Che salvezza è stata?
«Direi un lavoro di squadra, tutti insieme. Come sempre. Siamo la miglior neopromossa d’Europa, al pari del Fulham. A pensarci ora sembra quasi scontato, ma non lo è stato. Per niente. Abbiamo fatto sei punti con la Juve, quattro con l’Inter e la Fiorentina, tre con il Napoli. Tra andata e ritorno, non siamo mai davvero andati sotto con nessuno. Anche con l’Atalanta domenica, abbiamo continuato a giocare a calcio prima e dopo l’espulsione. Ci tengo anche a dire che non è stata l’unica soddisfazione di quest’anno».

Ac Monza, parla Adriano Galliani: la Primavera e le altre soddisfazioni

Si riferisce alla Primavera promossa nel massimo campionato giovanile?
«Esattamente. Non siamo mai stati nemmeno nella Serie A delle giovanili. Hanno iniziato con Palladino in estate, poi con Alessandro Lupi hanno concluso l’opera. Sarà una bella sfida anche questa. Promozione, salvezza e promozione, in un anno. Mica male».

Ac Monza, parla Adriano Galliani: le caratteristiche di Palladino

Ora che c’è il rinnovo, possiamo chiederlo: Palladino è stata più una scoperta o una sorpresa?
«Con il presidente Berlusconi abbiamo intravisto le caratteristiche umane e tecniche che da sempre riteniamo necessarie. La classica benedizione nella cena di Arcore ha certificato il tutto. Noi abbiamo fatto una scelta, poi se fa così bene il merito è suo. All’inizio siamo stati massacrati, come successe anche per Sacchi e Capello. Di Capello dicevano che sarebbe stato il maggiordomo di Berlusconi: ha vinto quattro scudetti in cinque anni e fatto tre finali di Champions. Io mi auguro per Palladino che possa seguire le orme di questi grandi allenatori. Dico solo che con lui abbiamo fatto un campionato da Europa League».

Ac Monza, parla Adriano Galliani: la stagione

Qual è stato il momento più bello in Serie A?
«La prima vittoria con la Juventus. Il gol non l’ho nemmeno visto, ero in Duomo a pregare. Sarebbe anche potuta andare diversamente. A Palladino avevo detto che poteva aspettare la sosta e iniziare dopo quella partita. Lui ha risposto “Assolutamente no” e ha battuto la Juve. Un no da tre punti. I tifosi del Monza capiranno, vincere la prima volta così in Serie A è un sogno».

E il più brutto?
«Direi nessuno in una cavalcata così grande. Certo, quando ho saputo del rigore sbagliato da Gytkjaer con il Lecce e poi di quello segnato da Colombo, non visti nemmeno questi, ero sempre in Duomo a pregare, un po’ la mente è tornata al rigore sbagliato da Silva, sempre contro il Lecce, quella volta per la promozione in A. Era il 1979. La memoria ancora funziona bene».

Un peccato per la potenziale qualificazione in Conference League?
«Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Poi la Juve senza penalizzazioni sarebbe in Champions e per me hanno già pagato abbastanza. Inutile parlarne».

Ac Monza, parla Adriano Galliani: il prossimo campionato

Dopo i grandi investimenti nelle strutture degli anni scorsi, così si devono aspettare i tifosi per quest’anno?
«Allo stadio nulla. Abbiamo già visto quest’anno che funziona, è bello e accogliente. Continueremo ad ampliare il centro sportivo Luigi Berlusconi Monzello. Ci sono già otto campi e tutte le squadre si allenano lì, con grande soddisfazione nostra aggiungo. Ne aggiungeremo uno riscaldato ed anche una nuova palestra. Anche per questo il ritiro sarà a Ponte di Legno. Poi cerchiamo anche uno stadio per la Primavera, qualcuna la giocheranno all’U-Power quando ce ne sarà la possibilità, ma ci serve anche una casa per le loro partite di campionato».

Settimana scorsa il sindaco di Milano Beppe Sala ha detto che avete parlato di San Siro… Qualcosa di vero?
«Non è attualità. Per tanti anni ancora il Meazza sarà di Milan e Inter».

Per quanto riguarda la parte sportiva, all’U-Power con il Lecce si è visto Ariedo Braida. Tornerà al Monza?
«Ne parlano tutti come fosse una cosa scontata. Non lo è. Non ne abbiamo parlato. Sono confermatissimi sia François Modesto che Michele Franco nei loro ruoli».

Ac Monza, parla Adriano Galliani: il mercato e la fantasia

Palladino ha detto che degli obiettivi si parlerà solo il primo settembre. Che mercato sarà?
«Lo correggo. Li definiremo il 2, perché il mercato chiuderà solamente la sera dell’1. Sul mercato è un po’ presto, godiamoci ancora questa fantastica stagione».

Ma Galliani sarà sempre Ministro con portafoglio della presidenza Berlusconi?
«Lo sono dal 20 febbraio 1986, ma il portafoglio è il suo. Non è una questione di soldi, ma di passione che ci è sempre costata più di tutto».

E se poi dovesse servire il colpo del condor…
«La fantasia non mi manca. Anche perché solo con tantissima fantasia e un po’ di follia potevo sognare un Monza così bello in Serie A».