Ring rap poetry slam: il team Mi-Bo-Ve vince a Monza il primo (e ultimo) campionato di improvvisazione a squadre

Ring rap poetry slam Monza - foto Enzo Recalcati
Ring rap poetry slam Monza – foto Enzo Recalcati

Mi-Bo-Ve sta per Milano-Bologna-Verona e si traduce in Antonio Amadeus Pinnetti, Mc Nill, Francesca Pase: sono loro i vincitori della dell’edizione 2025 di Ring rap poetry slam, il torneo di poesia improvvisata a squadre che dopo due semifinali si è concluso giovedì sera al Binario 7 di Monza.

Sala Chaplin piena con un pubblico (giurato) composto da persone dai 6 agli 80 anni che ha ascoltato e votato le tre squadre in gara nel progetto firmato da Mille Gru e PoesiaPresente. Seconde e terze le squadre Crema e L’Aquila, formate rispettivamente da Stefano Goldaniga, Jabulani, Zattera e da Matteo Di Genova, Viola Margaglio, Federico Colapicchioni.

Ring rap poetry slam: il team Mi-Bo-Ve vince a Monza il primo (e ultimo) campionato di improvvisazione a squadre, l’annuncio del direttore artistico Dome Bulfaro

«Mi-Bo-Ve la prima vincitrice del primo campionato italiano di poesia improvvisata a squadre» ed è l’ultima, annuncia il direttore artistico Dome Bulfaro, almeno nel format di Ring rap poetry slam: «Non lo riproporremo più. Vogliamo chiuderlo nel suo punto di massima eccellenza». Il che probabilmente significa che dalle parti di Mille Gru e PoesiaPresente hanno già in mente altri progetti per continuare a far crescere il movimento della parola parlata, il poetry slam, di cui Monza è da sempre culla.

«Si tratta di un fatto storico: per la prima volta è avvenuto in Italia un campionato di poesia improvvisata a squadre e, quindi, per la prima volta l’Italia ha la sua squadra campione nazionale di poesia improvvisata» aggiunge Bulfaro, che ha ideato il format che aveva esordito lo scorso anno ma senza competizione a squadre.

Ring rap poetry slam: a Monza il primo (e ultimo) campionato di improvvisazione a squadre, l’iniziativa

Il torneo ha contato sulla collaborazione del teatro Binario 7 e del sostegno della Fondazione della comunità di Monza e Brianza e “la parola chiave di questa edizione, che ha offerto un format completamente nuovo e sempre più sperimentale, è stata chorus: lo spettacolo che si è realizzato sul palco nei primi due round, e che troverà il suo massimo compimento nella finale ha messo in scena un rito collettivo realizzato insieme dai poeti che hanno accettato di mettersi in gioco – si leggeva nella presentazione del progetto – dal pubblico sempre più attivo e protagonista assoluto dello spettacolo, dalla regia di Enrico Roveris e dalle musiche scelte da Mattia Marangi a fare da colonna sonora allo spettacolo”.

«Mi interessa partire dal format del poetry slam, inventato a Chicago da Marco Kelly Smith nel 1982 e ormai diffusissimo in Italia oltre che in tutto il mondo – aveva spiegato Dome Bulfaro alla vigili della finale – reinventandolo per creare uno spettacolo sempre nuovo, che possa essere ricerca sulla parola poetica e sulle sue sperimentazioni, per mettere in luce il talento dei poeti e dei performer. La “gara” è solo un pretesto, per giocare tutti insieme e per ritornare al vero significato della parola “competere”, ovvero “andare insieme”».

L'autore

Libri, arte, gatti e sì, tanta (spesso troppa) cucina. Non solo quella redazionale. Tutto il resto è cronaca. Giornalista professionista, redattore, alla soglia dei trent’anni di Cittadino, ma solo perché ho iniziato giovanissimo. Con più di 125 anni di storia di Monza e Brianza da tramandare.