Non è ufficialmente chiuso, ma le attività sono ferme. Il Cenacolo dei poeti e artisti di Monza e Brianza, fondato nel 1981 da Maria Organtini si trova ora in una condizione di stallo. Organtini, romana di nascita, a lungo anche collaboratrice del Cittadino, attende che qualcuno prenda il suo posto. «Il mio dovere l’ho fatto – afferma – Aspetto che qualcuno raccolga da me il testimone e riparta. Al momento il Cenacolo non è né aperto né chiuso. È in attesa di sviluppi».
Monza, lo stallo del Cenacolo dei poeti e artisti: la fondatrice Organtini e i soci da Milano
La mancanza di un calendario di appuntamenti ha messo in allarme alcuni soci del Cenacolo residenti a Milano che per diversi anni avevano preso parte alle attività, anche serali, incuranti della distanza e del traffico. «Venivamo a Monza con grande entusiasmo, anche quando non venivano presentati i nostri lavori. Ci piaceva l’ambiente, l’accoglienza “speciale” di Maria che sapeva valorizzare tutti e farci sentire perfettamente a nostro agio», affermano Isabella Leone e Barbara Rabita, socie meneghine del Cenacolo. Rabita, insieme al marito poeta e fotografo Antonio Laneve, ha conosciuto Organtini una decina di anni fa «grazie a Isabella, la mia insegnante di tedesco alle superiori, che aveva conoscenze a Monza».
Da allora si è appassionata all’attività del Cenacolo, dove ha proposto i suoi versi e ha partecipato al Premio internazionale Città di Monza vincendo due volte il riconoscimento dedicato ad Augusto Robbiati. Laneve, invece, nel 2020 ha ottenuto, allo stesso concorso, il premio speciale “Autodromo di Monza”. «Ho sempre apprezzato il clima sereno del Cenacolo – riprende Rabita – La partecipazione di artisti di diversa estrazione e formazione era un valore aggiunto. Maria era il nostro punto di riferimento e un “collante”. Sapeva tenere tutti uniti. Ora provo un grande dispiacere nell’apprendere che l’attività si sia fermata. Ma Maria non la perdiamo di vista. La consideriamo sempre il nostro faro».
Monza, lo stallo del Cenacolo dei poeti e artisti: il ricordo della socia “storica”
Piera Grimoldi, socia “storica” del Cenacolo, ammette che il periodo del Covid con le riunioni da remoto, e l’età anagrafica dei soci non hanno giovato, ma anche lei si augura che la storia del Cenacolo continui. «Ricordo tante belle iniziative alle quali ha partecipato il professor Bertazzini che ci arricchiva con la sua grande cultura. Ogni volta che ci salutava ci diceva: “A Dio piacendo, ci vediamo il mese prossimo”. Anche il pittore monzese Riccardo Colombo era un nostro caro amico. Abbiamo organizzato diverse mostre e conferenze con lui».
Un grande merito del Cenacolo è stato quello di dare la possibilità ai giovani di esprimersi. «Facevamo esibire durante le nostre serate ragazzi che studiavano musica – sottolinea Grimoldi – Ora sono diventati adulti, ma ancora ricordano con piacere quelle occasioni».
Un altro ricordo difficile da scalfire sono le tante riunioni tenute a casa della presidente: «Maria era, anzi, è il Cenacolo – conclude Grimoldi – raccogliere l’eredità di un personaggio così carismatico è difficile, ma ci auguriamo non sia impossibile» .