Più di dieci anni fa la Società Dante Alighieri aveva lanciato una iniziativa: adottate le parole a rischio estinzione del ricco, ricchissimo vocabolario italiano e fatevene portavoce, inventatevi qualcosa per rimetterla in circolo, usarla, diffonderla. Il progetto esiste ancora ed è stato portato anche all’interno delle scuole. A un decennio di distanza la stessa idea è venuta al monzese Felice Terrabuio, insieme a Maria Antonella Bonfanti, per farne un nuovo capitolo dell’iniziativa Artepubblika: utilizzare gli spazi delle affissioni pubbliche per diffondere arte.
E allora eccole, “Parole parole parole...”, manifesti creati da Marina Giannobi, con una singola parola su cielo pizzicato dalle nuvole: sagittabondo, accipicchia, granciporro e meditabondo, mellifluo e piroletta, sciamannato, smargiasso, valletapesca. “Parole ormai dimenticate ma curiose ed intriganti, di grande impatto – scrivono gli ideatori – Manifesti uso pubblicità che comunicano il senso, il valore di questi straordinari lemmi“.
Monza e le parole in estinzione sulle affissioni pubbliche
Una iniziativa che, aggiunge Terrabuio, “si propone di dare nuova vita a parole dimenticate ma cariche di significato, trasformando la comunicazione visiva in un’esperienza artistica che stimola la curiosità e l’interesse della comunità. Questi messaggi, scelti per il loro impatto, vengono collocati in vari punti strategici della città, creando un dialogo tra l’arte e il pubblico. L’idea è quella di far riflettere le persone sul significato di queste parole, invitandole a riconsiderare il loro valore e la loro rilevanza nella vita quotidiana”. Non solo arte, aggiunge, ma anche cultura, per promuovere la riscoperta di concetti fondamentali, a rischio di essere dimenticati.
“Il progetto incoraggia la partecipazione attiva della comunità, consentendo alle persone di interagire con le opere e di condividere le proprie impressioni. Questa interazione è fondamentale per il successo dell’iniziativa, poiché alimenta una conversazione collettiva sul significato della comunicazione pubblica e l’importanza dell’arte nella vita quotidiana. Monza si trasforma in un palcoscenico dove l’arte e la cultura possono prosperare, invitando tutti a considerare il valore intrinseco del linguaggio e della comunicazione visiva“.