La monaca di Monza compie 450 anni, riapre San Maurizio

Ogni sabato porte aperte in via sperimentale. La direttrice: vogliamo capire se c’è reale interesse riguardo una possibile apertura della chiesa.
La chiesa di san Maurizio a Monza intaccata dall’umidità: qui prese i voti Marianna de Leyva, la monaca di Monza
La chiesa di san Maurizio a Monza intaccata dall’umidità: qui prese i voti Marianna de Leyva, la monaca di Monza Fabrizio Radaelli

Riapre ma senza clamore e volutamente in sordina, la chiesa di San Maurizio di Monza. L’antico convento di suor Gertrude, la monaca “sventurata” raccontata da Manzoni, è chiuso da tempo per importanti problemi di infiltrazioni. Il Museo e tesoro del duomo insieme alla parrocchia del duomo (la chiesa accanto all’attuale casa delle suore misericordine è una delle chiese satellite della basilica) hanno avviato un progetto pilota per sondare l’interesse dei monzesi e dei passanti.

Fino al 13 dicembre la chiesa sarà aperta ogni sabato dalle 14.30 alle 17.30. Si potrà accedere senza alcuna prenotazione. Ad accogliere i visitatori ci sarà una persona incaricata dal Museo del duomo. Non sono previste visite guidate. Si potrà entrare liberamente e ammirare, per alcuni forse per la prima volta, gli affreschi settecenteschi. A quanti varcheranno il portone verrà proposto anche un breve sondaggio, per raccogliere le impressioni e i suggerimenti in vista di una prossima apertura più strutturata.

La monaca e la chiesa di San Maurizio: occorre prendersene cura

«Ci interessa sapere quali sono le richieste e le curiosità dei monzesi riguardo questa chiesa – spiega la direttrice del Museo e tesoro del duomo, Rita Capurrovogliamo capire se c’è reale interesse riguardo una possibile apertura della chiesa, perché non basta semplicemente aprire la porta, occorre prendersene cura».

E di cure la chiesa di San Maurizio ne richiede moltissime. Nella classifica del Fai sui “Luoghi del cuore” la chiesa di manzoniana memoria si è piazzata al dodicesimo posto. Non abbastanza per accedere ai finanziamenti previsti per i vincitori ma sufficiente per poter partecipare al bando messo a disposizione del Fai per gli edifici che sono rimasti fuori dal podio.

«Parteciperemo certamente al bando, ma gli interventi di restauro di cui ha bisogno la chiesa sono importanti. Il problema principale resta l’umidità di risalita – continua Capurro -. Al momento è fondamentale bloccare l’avanzare dell’umidità che sta progressivamente rovinando i muri e gli affreschi».

La monaca di Monza e San Maurizio: i lavori necessari

In accordo con il duomo si interverrà per fermare l’avanzata dell’umidità, rimuovendo il foglio bituminoso che negli anni Settanta, durante un restauro decisamente poco efficace, è stato messo dietro gli affreschi. «A causa di quell’intervento ora il muro si sta staccando. Dobbiamo provvedere a rimuovere questa parte e poi a riposizionare gli affreschi dopo aver asciugato la parete. Questo non servirà a risolvere definitivamente il problema ma almeno a bloccarlo, per permettere alle pareti di asciugarsi. Per ora ci dobbiamo limitare a questo tipo di intervento, poi vedremo come procedere».

Il prossimo 4 dicembre ricorreranno i 450 anni dalla nascita di Marianna de Leyva. «Per ora non abbiamo previsto eventi dedicati alla figura della monaca di Monza – aggiunge la direttrice – Attualmente tutti i nostri sforzi sono indirizzati all’allestimento dello spazio museale dedicato alla mummia di Estorre Visconti che tornerà nel Museo. Ma la riapertura più organica e strutturata della chiesa di San Maurizio resta per noi l’obiettivo principale per celebrare l’anniversario della nascita della monaca di Monza. Ripeto: non basta semplicemente riaprire la chiesa, occorre averne cura e valorizzarla al meglio. Ed è quello che intendiamo fare».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.