Due leoni in legno dorato conservati nel Gabinetto storico delle scuderie del Quirinale sono ciò che resta del trono utilizzato per la cerimonia di incoronazione di Napoleone a Re d’Italia il 26 maggio 1805 nel Duomo di Milano. La scoperta, a 220 anni da quella data, si deve a Marina Rosa, ex funzionario della soprintendenza milanese e oggi presidente del Centro di documentazione delle residenze reali lombarde. Martedì sera nella sala di lettura della biblioteca civica Marina Rosa ha ripercorso questa sua avventura professionale durante l’incontro “I leoni del trono perduto: forme di potere da Napoleone al Quirinale”, promosso dal Centro di documentazione residenze reali lombardi nel calendario di Bookcity a Monza.
La scoperta è ripercorsa nel volume “Tra Parigi e Milano. La corte napoleonica e le sue relazioni internazionali” che pubblica gli atti di un convegno promosso a Milano per i 200 anni dalla morte di Napoleone.
I leoni del trono perduto di Napoleone e la ricostruzione

Ad affiancare Marina Rosa come relatori ci saranno Riccardo Benzoni, ricercatore di Storia moderna presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, specialista della stagione napoleonica e dell’età della Restaurazione ha all’attivo numerose pubblicazioni sulle feste politiche, la costruzione del mito di Bonaparte e la sacralizzazione e legittimazione del potere napoleonico. L’affascinante ricostruzione in 3D di come doveva apparire il trono napoleonico è merito invece di Guido Bazzotti già autore di una ricostruzione degli antichi giardini reali di Monza così come erano stati progettati e realizzati da Giuseppe Piermarini.
La serata è stata anche l’occasione per raccontare l’epoca napoleonica a Milano e Monza, l’uso della corona ferrea per l’incoronazione, gli aneddoti legati alla cerimonia e fare un’incursione nell’attualità dopo il furto al Louvre di alcuni gioielli dei Bonaparte.