Una giornata monzese per Charles Bonaparte, erede diretto di Napoleone e presidente onorario della Federazione Europea delle città napoleoniche da lui fondata nel 2004.
L’occasione della sua visita tra Villa Reale e Duomo è stata la firma che sancisce l’ingresso di Monza nella Federazione che riunisce in Europa oltre 50 città. Una data simbolica per Napoleone: il 2 dicembre 1804 è stato incoronato Imperatore e l’anno successivo ha vinto a Austerlitz.
Presenti alla firma la direttrice della Federazione Eleonora Berti, l’assessore al Turismo Carlo Abbà e la presidente del Centro di Documentazioni delle Residenze Reali lombarde, Marina Rosa con coi la Federazione ha stretto un accordo di collaborazione.
«Mi sono chiesto cosa potessi fare per questa importante eredità storica che mi deriva non da meriti, ma dalla nascita-spiega Charles Bonaparte durante una visita provata alla Villa sulle tracce del periodo francese- nel 2004 quando sono stato eletto vice sindaco ad Ajaccio ho creato la Federazione delle Città Napoleoniche che riunisce oggi oltre 50 citta in tutta Europa, penso che sia importante per ritrovare la nostra storia comune pur nelle differenze. Per qualche città Napoleone è stato un liberatore, per altri un usurpatore, in ogni caso apparteniamo tutti alla Nazione europea, ci riconosciamo nella stessa storia e la Federazione lavora per questo attraverso l’itinerario culturale del Consiglio d’Europa, “Destination Napoleon” che riunisce i luoghi napoleonici».
Da oggi anche Monza fa parte di questa rete e avrà il suo itinerario tra la villa, i giardini, il parco napoleonico, il teatrino, la corona ferrea, contraddistinto da un logo che porta l’immagine di Eugenio di Beauharnais.
È interessante qui a Monza scoprire il ruolo di Eugenio di Beauharnais-prosegue l’erede di Napoleone (è pro-pro nipote da parte del fratello minore dell’Imperatore Jerôme) – in Francia è una figura quasi sconosciuta, eppure è stato fedele a Napoleone fino all’ultimo e qui tra Monza e Milano ha fatto tantissimo».
Dal bicentenario napoleonico del 2021 c’è grande interesse intorno alla figura di napoleone che resta ancora divisiva. «Ho visto il film di Ridley Scott-prosegue Charles Bonaparte- sono andato senza troppe aspettative e così l’ho trovato bene fatto. Un prodotto di fiction che racconta la storia con Josephine basandosi su un carteggio privato. Purtroppo, ci sono anche degli errori storici come la partecipazione di Napoleone all’esecuzione di Maria Antonietta, ma comprensibile ai fini della narrazione».
Profondamente repubblicano, nonostante sia imparentato con le famiglie reali di mezza Europa Charles Bonaparte è un politico francese che ha sostenuto la candidatura di Hollande e del sindaco di Parigi Hidalgo.
«Del mio illustre avo-spiega- preferisco Bonaparte a Napoleone. Le riforme che ha fatto dal Codice civile al Codice penale, il ruolo della famiglia, della proprietà privata, l’organizzazione dello Stato. È stato lui a gettare le basi per la costruzione dell’Europa e la Federazione delle città napoleoniche lavora perché ci siano legami tra le diverse realtà sulla base di una storia comune».
La giornata dell’erede di Bonaparte è proseguita con la visita al Duomo e alla Corona Ferrea e si è conclusa in Villa Reale per la messa in scena di “Don Pasquale” di Donizetti, promossa dal Centro di Documentazione Residenze Reali.
La serata doveva sancire la riapertura ufficiale del teatrino di Corte dopo i restauri, ma a causa del mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento è stata spostata nel salone d’onore della Reggia.