C’è l’archivio storico comunale, le ville Mirabello e Mirabellino, la chiesa della Monaca di Monza e poi il Molteni Museum a Giussano, il Santuario San Pietro Martire a Seveso e il Teatro Antonio Belloni di Barlassina.
Per il prossimo fine settimana l’invito è andare a scoprire la bellezza dei luoghi vicino a casa, conoscerne la storia per saperli valorizzare. Da 50 anni è questa la missione del FAI, Fondo per l’ambiente italiano che sabato 22 e domenica 23 marzo promuove il suo evento più importante: le giornate di primavera che sono anche l’occasione per iscriversi al Fai o rinnovare l’iscrizione.
Giornate di primavera del Fai: 7.500 iscritti tra Monza e Brianza
«Abbiamo 7.500 iscritti tra Monza e la Brianza– spiega Elena Colombo, capodelegazione di Monza – e 13 mila cittadini iscritti al nostra newsletter che ci seguono nelle nostre iniziative insieme alle scuole e agli apprendisti Ciceroni che anche questo fine settimana accompagneranno i visitatori alla scoperta delle bellezze del territorio».
Giornate di primavera del Fai: a Monza apre l’archivio storico comunale
Il programma è ricco e parte dall’archivio storico comunale che apre le sue porte solo nella giornata di domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.
Si tratta di una miniera di informazioni sulla storia della città custodita in 6500 faldoni in via Enrico da Monza.
In occasione delle giornate di primavera sarà possibile visitare le mostra in corso sulla Prima guerra mondiale con una selezione di 15 immagini e poi un focus sulla biennale di arti decorative in Villa Reale tra il 1923 e il 1930.
«Tra i testi più preziosi – spiega l’assessore alle biblioteche Viviana Guidetti – ci sono manoscritti sulla corona ferrea, la bolla papale del 1520 per la nascita dell’ospedale di Santa Marta, le elettere di Virginia de Leyva del 1596».
Giornate di primavera del Fai: la chiesa di San Maurizio in Santa Margherita
Proprio alla Monaca di Monza è invece dedicata l’apertura della chiesa di San Maurizio in Santa Margherita (sabato e domenica dalle 10 alle 18) che ha bisogno di urgenti lavori di restauro. Il Fai di Monza e Brianza punta a scalare la classifica dei “Luoghi del cuore”(attualmente il bene monzese è in 23° posizione e c’è tempo fino al 10 aprile per votarla) proprio raccogliendo le firme a sostegno del restauro degli affreschi della chiesa.
«Desideriamo renderla fruibile – ha spiegato monsignor Marino Mosconi che sostiene il Comitato per la chiesa della Monaca insieme al Comune, agli Alpini, all’ordine degli architetti – vedo sempre grande interesse ogni volta che c’è la possibilità di entrare in una delle chiese del centro e in San Maurizio ci sono affreschi che rischiamo di perdere. Dalla terza città della Lombardia mi aspetto più mobilitazione e un maggior numero di firme a sostegno».
La raccolta prosegue nelle giornate di visita, ma anche on line, nei negozi del centro, negli uffici comunali.
«L’obiettivo – ha spiegato il sindaco e presidente del Consorzio – è quello di replicare (e superare) quanto accade due anni fa per Villa Mirabellino che, piazzandosi al decimo posto in Italia, ha beneficiato di un contributo di 25mila euro da parte del Fai e altrettanti del Consorzio per il restauro del giardino dei liriodendri del Cardinale che sarà presto fruibile dal pubblico».
Un progetto che sarà raccontato nelle visite che partono da Villa Mirabello e idealmente collegano le due ville duriniane.
Giornate di primavera del Fai: il santuario a Seveso e il Molteni Museum
Fuori città merita una visita il santuario di San Pietro Martire a Seveso che sorge su un’area già abitata in epoca gallo romana (sabato 10-18 e domenica 10.30-18) e il Molteni Museum di Giussano (sabato e domenica 10-18) che raccoglie la storia di 90 anni di azienda e che oggi si rinnova con un percorso dedicato alla grafica e alla comunicazione del Gruppo che si è avvalso negli anni di autori come Gabriele Basilico, Luigi Ghirri e Studio azzurro.
«Festeggiamo con il Fai – ha detto Giulia Molteni – i 10 anni del Museo e i 90 anni dell’azienda creata da mio nonno che fu tra i primi ad andare in Germania per portare la produzione industraile da noi».
Giornate di primavera del Fai: il teatro Belloni di Barlassina
L’ultimo gioiello da scoprire in queste giornate di Primavera è il Teatro Antonio Belloni di Barlassina (sabato 10-16 e domenica 10-15) disegnato e realizzato quindici anni fa da Marco Belloni con il figlio Giovanni.
«Quando l’azienda di mobili di famiglia che compie quest’anno 150 anni si è trasferita a un chilometro dalla vecchia sede – spiega Giovanni Belloni – mio padre ha deciso di trasformare il vecchio sito produttivo in un teatro. Ha realizzato il sogno di unire la passione per la lavorazione del legno e la realizzazione di mobili di pregio con il suo amore per la musica». Durante la visita al teatro che è il più piccolo teatro di lirica al mondo sarà possibile assistere anche ad alcune lavorazioni del legno da parte di incisori, ebanisti e doratori.
Giornate di primavera del Fai: i volontari e i giovani ciceroni
Le visite delle Giornate di Primavera sono rese possibili dall’impegno di 130 volontari e 30 studenti del Martin Luther King di Muggiò e del Martino Bassi di Seregno come apprendisti ciceroni. «Ci auguriamo che questa esperienza – spiega Beatrice Biagiotti da poco alla guida del Gruppo Giovani del Fai – possa portarli ad essere cittadini attivi della bellezza e possano sensibilizzare i loro coetanei attraverso l’esperienza del volontariato».