Presentato dal Cai di Seregno un libro sulle guide alpine della Valmalenco

L'autore è Giovanni Scognamiglio, residente a Rescaldina. L'iniziativa ha rinnovato il lungo legame tra la città e la valle, di cui è simbolo il rifugio Longoni
Una veduta della Valmalenco dal rifugio Longoni

Il lungo legame tra Seregno e la Valmalenco, che dal 1938 ha il suo simbolo nel rifugio intitolato ai fratelli Elia ed Antonio Longoni, caduti nel 1916, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, durante la prima guerra mondiale, ha conosciuto un approfondimento venerdì 26 maggio, quando la sede della sezione locale del Cai, proprietaria dello stesso rifugio, ha ospitato la presentazione del volume “Piz. Volti e luoghi delle Guide Alpine della Valmalenco”, scritto da Giovanni Scognamiglio, appassionato della montagna che vive a Rescaldina.

Valmalenco: tanti i protagonisti della pubblicazione

L’autore Giovanni Scognamiglio, a sinistra, con il presidente del Cai di Seregno Giorgio Leoni

«Alla base di questa pubblicazione -ha commentato l’autore, rispondendo alle domande di Giuseppe Milesi, direttore della scuola di alpinismo “Renzo Cabiati”-, c’è la mia fascinazione per le figure delle guide alpine». Pagina dopo pagina, tanto per fare qualche esempio, hanno così trovato spazio le interviste a personalità come Edgardo Gazzi, milanese trasferitosi in valle, Giuseppe Della Rodolfa, Livio Lenatti, Maurizio Folini, Umberto Folatti, nipote di Cesare, chiamato da tutti “Piz”, Elia Negrini, già gestore del Longoni, o Giancarlo Lenatti: i proventi della distribuzione delle copie sono devoluti all’associazione di quest’ultimo, denominata “Per Bianco…e chi come lui”, che ricorda il figlio, scomparso nel 2009, con attività per migliorare le strutture di cura ed assistenza in Valtellina. Finora, le devoluzioni hanno superato l’importante cifra dei 7mila euro.

Valmalenco: l’attualità del ruolo della guida alpina

Il momento della firma delle copie da parte di Giovanni Scognamiglio

«Se punto al Monte Bianco -ha spiegato durante la serata Scognamiglio-, scelgo una guida di Courmayeur, in grado di impreziosire la salita con i suoi aneddoti. Oggi fare la guida alpina non è il lavoro più bello del mondo, ma il part time più bello del mondo. Diventare una guida è difficile ed oneroso: l’iter richiede un budget di circa 40mila euro, che non è alla portata di tutti. La maggior parte delle guide ha un’altra occupazione: questo aspetto è stato utile, perché mi ha permesso di approfondire temi come il turismo e le modalità con cui si vive un rifugio».

Valmalenco: già aperto il rifugio che ricorda i fratelli Longoni

La festa per l’apertura della stagione estiva nel 2022

Intanto, il rifugio Longoni, sulle montagne sopra Chiesa in Valmalenco, a 2mila 450 metri sul livello del mare, ha già riaperto i battenti nei weekend, in attesa dell’inaugurazione ufficiale della stagione estiva in luglio. «Grazie ad un bando del Cai centrale -ha confermato Giorgio Leoni, presidente della sezione di Seregno-, abbiamo ammodernato la struttura. Nel tempo, abbiamo compreso come i rifugi, da punti di partenza per itinerari verso le vette più alte, siano diventati luoghi dove le persone amano fermarsi e mangiare bene».