Più libertà di movimento e più controlli: con il passaggio alla zona gialla e l’emergenza Covid comunque attiva, dalla Prefettura, dopo la convocazione del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, il prefetto Patrizia Palmisani ha stabilito di rimodulare i pattugliamenti sul territorio, in particolare a Monza e nei principali centri abitati della provincia.
Una risposta per continuare a garantire la sicurezza della cittadinanza, scongiurando pericolosi assembramenti, più probabili con la ripresa della mobilità tra Comuni e le riaperture dei servizi di ristorazione. Le autorità provinciali di pubblica sicurezza hanno quindi stabilito di rivolgere particolare attenzione alle zone più frequentate della città di Monza (tra cui, in particolare, corso Italia, piazza Garibaldi, le vie degli Spalti e via Bergamo) e dei principali centri abitati della Provincia, anche attraverso l’impiego di pattuglie appiedate delle Forze di polizia e delle Polizie locali, con l’obiettivo di prevenire assembramenti nella fascia serale, garantire il rispetto del coprifuoco e vigilare sul rispetto delle misure previste per la ristorazione all’aperto.
Nel corso del fine settimana, poi, il dispositivo di controllo sarà attivato fin dalla fascia pomeridiana, con un ulteriore aumento delle pattuglie sul territorio. In aggiunta alle zone dei locali, sono stati individuati alcuni punti reputati sensibili nonostante l’assenza di bar e ristoranti, su cui i controlli proseguiranno con modalità dinamiche dopo le 22, al fine di evitare assembramenti non consentiti.
La valutazione dell’efficacia del dispositivo avverrà con cadenza settimanale così da poter adottare tempestivamente eventuali correttivi dovessero rendersi necessari.
Il Prefetto Palmisani, nel chiedere alle forze dell’ordine di rivolgere la massima attenzione nello svolgimento dei controlli, ha voluto sottolineare che: «le progressive riaperture, unitamente al ritorno a scuola di un numero sempre maggiore di giovani, sono passi importanti nel percorso di ritorno alla vita di relazioni. Alcuni aspetti della nostra quotidianità che sono sempre stati dati per scontati, infatti, sono oggi vissuti come una conquista sofferta e non scontata. Fatalmente, l’esperienza ci ha insegnato che il percorso per il ritorno alla normalità non ha un’unica direzione. Continuiamo dunque ad essere tutti chiamati ad un grande esercizio di responsabilità individuale e collettiva, allo scopo di evitare che comportamenti non responsabili rendano vani i passi compiuti e ci obblighino a tornare indietro».