Le contravvenzioni per ingressi di veicoli non autorizzati nella zona a traffico limitato del centro storico, a Seregno, tra il 21 ottobre dell’anno scorso (quando è cominciata la fase di esercizio dell’utilizzo delle telecamere ai varchi, dopo il primo mese di sperimentazione) ed il 31 marzo di quest’anno (data alla quale per ora sono ferme le verifiche), sono state 12mila 750, per un introito a favore delle casse comunali stimabile in 1 milione 77mila euro circa.
Il dato è stato comunicato dalla centrale operativa della Polizia locale. Entrando nel dettaglio, non è possibile non sottolineare che, se l’ammontare delle sanzioni è certo, altrettanto non lo è quello dell’incasso. Nel momento in cui riceve la comunicazione, l’automobilista ha infatti diritto di ricorrere ed in più di un caso questi ricorsi sono stati accolti ed hanno portato all’archiviazione della pratica. Inoltre, l’importo dell’accertamento per l’accesso non consentito è di 81 euro, che scende a 56 euro e 70 centesimi se il pagamento avviene nei primi cinque giorni dalla consegna del plico postale, circostanza che fa sì che la quantificazione non possa essere immediata.
Secondo chi opera nell’ufficio verbali di via Umberto I, la cifra potrebbe alla fine subire una riduzione pari anche al 50 per cento: tuttavia, un beneficio di 500mila euro in poco più di cinque mesi sarebbe comunque tutt’altro che di scarso rilievo. I riscontri dell’attività hanno registrato nell’ultimo bimestre un decremento del numero delle sanzioni: se fino a gennaio le violazioni avevano sempre superato la media mensile delle 2mila unità, in febbraio ed in marzo ci si è attestati a quota 1.800 circa.
Intanto i commercianti, in particolare quelli di via Cavour, hanno inviato una lettera al sindaco Edoardo Mazza per richiedere la pedonalizzazione solo nei weekend e nei giorni di festa ma non in quelli feriali. «Il divieto di transito alle auto dal lunedì al venerdì – dicono – sta mettendo a dura prova le attività commerciali». La risposta dell’amministrazione è stata piuttosto fredda: «Il rischio -ha spiegato il sindaco Edoardo Mazza- è che in questo modo si incentivi il transito delle macchine e si disincentivi quello dei pedoni, senza un reale beneficio per le attività. La strada non ha infatti parcheggi e le vetture così potrebbero percorrerla, ma non fermarsi. Non vedo francamente l’utilità».
Analogo è il parere del vicesindaco Giacinto Mariani, che ha seguito in prima persona il progetto: «Siamo ancora in una fase sperimentale e, come è logico, stiamo registrando una serie di proposte di chi in centro vive o lavora, un po’ come avviene anche per i parcheggi a pagamento. Il nostro compito sarà poi quello di vagliarle una per una e di capire i margini per tradurle nel concreto all’interno dell’insieme, partendo dall’analisi dei riscontri che il periodo di attuazione ci sta fornendo».