È stata una delle sue arrampicate mitiche, una di quelle che ha creato la leggenda di Walter Bonatti, dello scalatore capace di unire tecnica e coraggio. L’impresa sul Gasherbrum IV, 60 anni, il 6 agosto 1958,fa viene ora raccontata nel diario inedito dell’alpinista monzese, uno dei grandi, se non il più grande alpinista italiano pubblicato dalla Gazzetta dello Sport e dal Corriere della sera e dalla casa editrice Solferino.
Ne “La montagna scintillante” si racconta della preoccupazione e della determinazione di Bonatti e dei suoi compagni di avventura, prima fra tutti Carlo Mauri, nella spedizione guidata da Riccardo Cassin. Tra le sue grandi imprese la parete est del Grand Capucin (1951), le pareti nord delle Cime di Lavaredo d’inverno (1953), il bivacco a oltre 8100 metri sul K2 (1954), in solitaria la scalata del pilastro del Dru (1955). Oltre al Gasherbrum IV a 7980 metri (1958), ha scalato la parete nord delle Grandes Jorasses d’inverno (1963), la parete nord del Cervino in solitaria, sempre d’inverno (1965).