Se fosse solo per il corteo in Brianza, non sarebbe nemmeno più una notizia. Ma nell’era della revanche di centrodestra, rischia di esserlo. E nel quasi – silenzio di amministrazioni imbarazzate che sognano di vietarlo, ma non possono, anche. E se poi c’è di mezzo pure una querela (ritirata? non ritirata?) il piatto non piange di certo. Aggiungiamo da ultimo che l’edizione 2025 si terrà nel feudo che fu – e resta almeno nell’immaginario collettivo – di Silvio Berlusconi (che non ha mai disdegnato in realtà lustrini e pailettes, sebbene di altro tenore) ecco che la vicenda raggiunge il suo apice. Un crescendo rossiniano, coronato da un bel botto di capodanno. Come un tappo di champagne sul soffitto di Palazzo Borromeo. Il prossimo Brianza Pride si terrà ad Arcore. La data, quella del 27 settembre prossimo venturo. Di tempo ce n’è, ma l’effetto è stato comunque assicurato. Ad annunciare, a pochi giorni dalla notte di San Silvestro, la scelta di portare la sfilata lungo le vie di Arcore è stata la stessa assemblea di Rete Brianza Pride, che riunisce tutte le realtà che si occupano di diritti LgbtQia+.
Brianza Pride: l’amministrazione di Arcore non ha ricevuto richieste ufficiali
Come si diceva, per quanto riguarda la manifestazione in sé, niente di nuovo. Il Pride ha già viaggiato sul territorio, toccando l’anno scorso, sempre a settembre, la città di Seregno dove l’unico incidente era stato un bicchiere di vetro volato da un balcone, probabilmente in modo accidentale e che non aveva fatto danni. Ma Seregno è Seregno e Arcore è Arcore. La prima di sinistra, la seconda di destra. La prima non imbarazzata dai propri guai giudiziari, ma in pole position per le bandiere arcobaleno, la seconda che dopo un guazzabuglio burocratico, lo scorso anno, di patrocini concessi e poi ritirati, dichiarazioni (del comune) al fulmicotone e repliche (dell’associazione) di adire alle vie legali (non è noto se la querela sia stata presentata e/o ritirata) oggi ha fatto calare un silenzio tombale sulla vicenda. O quasi. Nelle ultime ore, a spiegare la posizione del comune è stato inviato l’assessore alla polizia locale, Luca Travascio: «Noi al momento non abbiamo ricevuto nessuna richiesta per questo evento, che abbiamo appreso dai giornali. L’amministrazione, come l’anno scorso, non ha intenzione di rilasciare il patrocinio». Le motivazioni? «Sono stati loro per primi a dare una connotazione politica, che non può conciliarsi con le nostre idee».
Brianza Pride: gli organizzatori hanno già attivato le associazioni della zona
Il pensiero di vietare il Pride, ovvio, è scartato. Al momento, l’unico motivo di “speranza” è che in questura non risulta ancora depositata alcuna richiesta ufficiale. Ma è presto e ora di settembre, c’è poco da sperare. Per parte loro, Rete Brianza Pride si dichiara, infatti, già in fase operativa: «L’assemblea è al lavoro per organizzare questa grande rivendicazione festosa di diritti individuali e civili -spiegano Oscar Innaurato e Livia Perfetti-. Abbiamo creato una rete con i coordinamenti Pride dei territori limitrofi e di altre regioni d’Italia». Sì, perché, come sempre, il corteo attirerà attivisti e manifestanti da tutto il territorio, a cominciare proprio da Vimercate e limitrofi. «Tutte le cittadine devono avere uguali diritti -precisano-. Per questo abbiamo deciso di portare il Pride ovunque: nelle periferie e nei piccoli centri, coinvolgendo le realtà associative del territorio della nostra provincia». E di periferia in periferia, è così arrivato ad Arcore. Non a caso. Nell’attesa, l’unico motivo che si attaglia al comune è l’intramontabile Gloria Gaynor. I will survive.