Un centro di prima accoglienza nell’ex Esselunga. Le Prefettura ha infatti individuato la struttura di via Toti a Vimercate, che durante l’emergenza pandemica era diventata l’hub per le somministrazione dei vaccini anti Covid-19, come luogo dove potenzialmente aprire un centro di prima accoglienza per rifugiati. La notizia era già nell’aria ma a darne l’ufficialità è stato il primo cittadino vimercatese Francesco Cereda durante la conferenza stampa convocata ad hoc mercoledì 6 settembre in municipio. Prima di entrare nel dettaglio della questione il sindaco ha voluto puntualizzare alcune tematiche:
Vimercate: l’ex Esselunga e la decisione della Prefettura
«Questa scelta è a capo esclusivamente della Prefettura, la struttura è di proprietà privata e il Comune non ha voce in capitolo – le sue parole -. La scelta è legittima perché la Prefettura risponde al Governo, che ha decretato lo stato di emergenza per l’immigrazione e ha dovuto individuare dei luoghi dove creare questi hub. Noi però non la condividiamo, non perché vogliamo metterci in contrapposizione alla Prefettura ma perché non condividiamo il modello e l’approccio». Per il sindaco si sarebbe dovuto procedere con il modello di accoglienza diffusa: «quello che nella nostra provincia si è sviluppato fino ad ora e che a nostro parere è più virtuoso rispetto agli hub, soprattutto perché rispetta maggiormente la dignità di queste persone a nostro avviso – ha proseguito -. Con la stessa Prefettura in estate si era continuato a ragionare su questo modello. Purtroppo non è stato più possibile perché regione Lombardia ha negato l’autorizzazione a procedere in questo senso e anche la Prefettura si è trovata in una situazione in cui i migranti continuano arrivare a seguito delle ridistribuzioni volute dal governo si è arrivati alla necessità di trovare degli spazi e sono stati individuati una serie di luoghi tra cui l’ex Esselunga». Il sindaco è poi entrato nel dettaglio di quello che potrebbe esser il centro di prima accoglienza specificando però che ancora non esistono decisioni ufficiali né sul fatto che si faccia veramente l’hub e nemmeno sui contenuti.
Vimercate: l’ex Esselunga, “Non condividiamo il modello”
«Il modello che si sta cercando di perseguire è quello di indirizzare direttamente le persone verso la destinazione definitiva. Viste le ondate migratorie non sempre questo può essere possibili e quindi le persone devono essere ospitate temporaneamente in altre strutture di accoglienza. Il centro, se dovesse essere realizzato dovrebbe essere un luogo temporaneo per i rifugiati, e su questo ho avuto delle assicurazioni. Essendo un luogo di passaggio l’hub non avrà una strutturazione interna particolarmente pesante ma si pensa di allestirlo utilizzando delle tende per una capienza massima di 50 persone. Tutti ci si augura di non arrivare a questi numeri. Per quanto riguarda la gestione non si sa ancora nulla di preciso perché non ci sono ancora i bandi. La prassi è che questi luoghi vengano gestiti dalla Croce Rossa. Ma ripeto il Comune su questa struttura non ha voce in capitolo perché è di proprietà privata e non abbiamo potestà da un punto di vista gestionale». Sulla questione Cereda ha però rimarcato che non c’è ancora nulla di definitivo: «Non è sicuro che venga aperto perché l’immobile è di proprietà privata e ci sono ancora in corso i colloqui tra Esselunga e Prefettura per arrivare a un accordo. Non è nemmeno certo che venga trovato».