Il primario di Chirurgia Generale Christian Cotsoglou dell’Ospedale di Vimercate dà i numeri del suo reparto. Negli ultimi quattro anni, dal 2020 ad oggi, sono stati eseguiti oltre 4.400 interventi: il 44,5% di chirurgia d’urgenza, quasi il 18% di chirurgia oncologica, circa il 38% di chirurgia cosiddetta minore (ernie e quant’altro con basso tasso di complicanze). La vocazione specifica della Chirurgia Generale di Vimercate è rappresentata dalla chirurgia oncologica, in particolare dalla chirurgia epato-bilio pancreatica.
Vimercate: la Chirurgia Generale e le operazioni al pancreas
“L’incremento dell’incidenza della diagnosi del tumore del pancreas è significativa”, ricorda Cotsoglou. Negli ultimi quattro anni i casi trattati a Vimercate sono stati 70, ovvero 17 all’anno (in precedenza, dal 2012 al 2019 erano stati 45 ovvero poco più di 5 all’anno). Per quanto riguarda la chirurgia del fegato gli interventi realizzati negli ultimi 4 anni sono stati 122, mentre “nella chirurgia gastro enterico – aggiunge il primario – abbiamo sviluppato in modo rilevante la modalità di intervento laparoscopico che, come noto, riduce notevolmente il tempo di degenza di pazienti e permette una ripresa post operatoria più rapida”.
Vimercate: la Chirurgia Generale e la chirurgia toracica
Ma è sul fronte della chirurgia toracica (responsabile Roberto Bellini, affiancato nell’attività da altri due chirurghi oltre ad uno specializzando) si è registrato un salto, un balzo in avanti non indifferente. Si è passati dai 117 casi trattati nel 2019 ai 155 sia nel 2020 che nel 2021, ai 232 lo scorso anno, ai 300 di quest’anno. In tutto questo tempo , oltre alla collaborazione e alla sinergia con la Chirurgia Generale dell’Ospedale di Desio, diretta da Dario Maggioni, anche le 40 pubblicazioni scientifiche apparse sulle riviste mediche più autorevoli a livello nazionale e internazionale e i nuovi supporti tecnologici all’attività dei 16 chirurghi generali impegnati attualmente nella struttura di Vimercate.
Vimercate: la Chirurgia Generale e i rendering 3d
“Per i casi più complessi, ad esempio, c’è stato il sostegno, pre e intraoperatorio, del cosiddetto rendering 3D, che riduce non poco l’incomprensione di eventuali anomali anatomiche: è una ricostruzione tridimensionale perfettamente sovrapponibile – spiega Cotsoglou – alla realtà dell’organo e dei tessuti contigui su cui si deve intervenire”. Infine la valorizzazione del lavoro e dell’attività del gruppo oncologico multidisciplinare dell’Ospedale che riunisce, settimanalmente, attorno ad un tavolo, su casi clinici complessi, operatori di più specialità: oltre al chirurgo di diverse branche, l’oncologo, il radiologo, l’anatomopatologo, l’endoscopista, l’anestesista, il nutrizionista e il personale infermieristico dedicato. Tutto ciò verrà illustrati da Cotsoglou e il suo staff il prossimo 20 dicembre al Teatro Oreno insieme ai volontari dell’Associazione “Mio Fratello” che da qualche anno, sostenendola con diverse donazioni, è a fianco della Chirurgia Generale.