Qualcosa si muove per veder rinascere il centro sportivo e soprattutto la piscina di Vimercate chiusa da più di cinque anni. Lunedì scorso (11 settembre) Palazzo Trotti ha consegnato il cantiere all’impresa Giambelli, che a scomputo degli oneri di urbanizzazione del piano residenziale nella zona sud della città, nelle prossime settimane provvederà prima alla bonifica dell’area e poi alla demolizione del centro natatorio.
Vimercate: la piscina e la bonifica prima di demolire
Infatti dal Comune fanno sapere che prima di abbattere la struttura bisogna rimuovere quei materiali pericolosi come amianto, guaine nere, fibre di vetro sottile per evitare che si spargano nel cantiere. Prima di procedere alla bonifica è stata fatta un’attenta analisi della caratterizzazione dei materiali che saranno recuperati e smaltiti prima di vedere le classiche ruspe che abbattono le pareti. Se questo passaggio è già certo e si potrà concretizzare nelle prossime settimane, l’amministrazione comunale non perde tempo.
Vimercate: la piscina e la proposta di Devero (da valutare)
Anzi in questo caso sono i privati a non perdere nemmeno un secondo tanto è vero che è già stata protocollata in Comune una proposta di leasing in costruendo da Devero, Bcc Leasing e Crm Sport, che però deve essere ancora sottoposta all’istruttoria prima di arrivare sul tavolo della giunta Cereda. Il progetto presentato dalle tre aziende riguarda la realizzazione della nuova piscina, campi da tennis e da padel e l’area fitness. Per il momento non sono ancora noti i dettagli del piano anche perché dovrà prima essere studiato dai tecnici comunali prima che l’amministrazione possa prendere una decisione in merito. D’altronde il masterplan del centro sportivo di via Degli Atleti ha un costo complessivo di circa 21 milioni di euro includendo anche la realizzazione di un palazzetto e di altre opere per trasformare tutto il comparto in una vera e propria cittadella dello sport a due passi dal centro città. Solo per veder rinascere l’impianto natatorio ci vorrebbero circa 11 milioni di euro, ora bisognerà capire se la proposta degli operatori privati dopo tutti i passaggi burocratici avrà un seguito.