Hanno scelto di piantarne 43, tra croci e lapidi, davanti alla sede di Alcatel Lucent, per ricordare le 43 persone attualmente in cassa integrazione che, in caso di mancato rinnovo dell’ammortizzatore sociale, a maggio rischieranno il licenziamento.
Giovedì mattina i lavoratori di Alcatel Lucent hanno scelto una forma eclatante di protesta: «Il vero scoglio della trattativa è l’irrigidimento di Alcatel Lucent rispetto alla possibilità di ricorrere, come già accaduto in altre occasioni, a strumenti non traumatici per gestire questa parte residua di esecuzione dello Shift Plan –ha dichiarato Umberto Cignoli, rsu Fiom Cgil di Alcatel Lucent- Di cassa integrazione ordinaria a disposizione, ancora ce n’è. La difficoltà da superare è perciò il rifiuto dell’azienda di ricorrervi».
Nel frattempo l’onorevole Roberto Rampi si è impegnato a portare la questione all’attenzione delle Commissioni parlamentari competenti di Camera e Senato e a sollecitare il pressing del governo.
L’altro fronte sindacale aperto riguarda l’avviata procedura di cessione di ramo d’azienda per 29 lavoratori, alcuni dei quali a Vimercate, verso la romana Sesa Nv, settore Itc. Rsu e sindacati lamentano «un quadro per nulla rassicurante» di Sesa, in forte indebitamento, con 110 dipendenti in cassa integrazione straordinaria, e con un piano industriale «alquanto vago».