«Ora vorrei fare una foto col piccolo Luca mentre mangia un panino: non l’ha potuto mai fare finora e mi piacerebbe vedere se gli piace». È la semplicità di un gesto ordinario, normale a tanti bambini di 4 anni un po’ golosi, che sembra dare la maggior soddisfazione al dottor Franco Parmigiani, il direttore della Struttura complessa di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Vimercate che ha permesso con il suo staff di garantire una vita normale al piccolo Luca.
Un bimbo che invece dalla nascita sembrava condannato a una crescita sempre più difficoltosa e tutt’altro che ordinaria a causa di una rara malformazione alla lingua causata da un linfoangioma. Una malattia che ha come principale manifestazione l’ingrossamento della lingua che arriva a raddoppiare le dimensioni causando quindi numerosi handicap fisici nell’alimentazione e respirazione, seguiti da tutte le difficoltà relazionali che ci si possono immaginare quando non si ha padronanza del linguaggio e della bocca.
I genitori, una coppia residente nel comasco, si erano prefigurati scenari di angoscia per il futuro del figlio. Le prime consulenze mediche prospettavano sempre due strade, altrettanto drammatiche: o l’azione con farmaci chemioterapici oppure l’intervento chirurgico di tracheostomia. Risposte che mamma e papà di Luca si sono sentiti ripetere da specialisti di grande fama in Italia quanto da una clinica specializzata in Belgio fino anche ad arrivare al Boston Children’s Hospital.
Fino all l’ennesima visita al reparto di Vimercate del dottor Parmigiani: «Sappiamo che ogni bambino ha un suo sviluppo di queste malattie, così come non si può guarire del tutto – prova a semplificare la questione Franco Parmigiani – ed è per questo che abbiamo proposto di intervenire in modo graduale per contenere l’ingrossamento della lingua e i problemi che crea. Il nostro approccio strategico è stato agire nel tempo, passo dopo passo, e quando verso i tre anni di età la situazione si è stabilizzata abbiamo iniziato gli interventi per conservare la muscolatura della lingua, ma intanto asportando le parti in eccesso».
L’intervento su Luca dell’equipe vimercatese è come se fosse durato due anni e si è concluso solo un mese fa con l’ultima operazione decisiva, quella che ora permette a Luca di mangiare un panino e poi sorridere. Esattamente come tutti gli altri bambini.