Vimercate: Alcatel, accordo per cinque mesi di cassa in deroga

L’intesa per Alcatel raggiunta giovedì sera al ministero del Lavoro: riguarda 24 lavoratori di Vimercate e dà cinque mesi per ridiscutere le ipotesi di licenziamenti e mobilità. La prossima settimana l’accordo sarà sottoposto ai lavoratori.
Il  presidio permanente davanti alla sede di Alcatel Lucent a Vimercate
Il presidio permanente davanti alla sede di Alcatel Lucent a Vimercate Michele Boni

Accordo raggiunto in extremis nella vertenza Alcatel-Lucent: concordati cinque mesi di cassa integrazione in deroga, scongiurati i licenziamenti almeno per ora. Dopo sette ore ininterrotte di trattativa giovedì sera al Ministero del Lavoro le organizzazioni sindacali, le rsu dell’azienda e la direzione italiana del colosso franco-americano hanno siglato un’intesa che prevede il ricorso all’ammortizzatore sociale per 24 persone, quasi interamente collocate nel sito di Vimercate, ultimo residuo di ristrutturazione in costante assottigliamento. La prossima settimana l’accordo sarà illustrato ai lavoratori.

«Siamo giunti a un accordo che in extremis evita i licenziamenti e che dà un ulteriore margine di tempo per la ricerca di una soluzione lavorativa per ciascun lavoratore e lavoratrice –recita il comunicato diramato subito dopo la firma al Ministero del Lavoro, attorno alle 21.30, e siglato da Fim, Fiom e Uilm nazionali e dal Coordinamento sindacale nazionale Alcatel-Lucent- La mobilitazione dei lavoratori di tutte le sedi Alcatel-Lucent, fatta di scioperi, manifestazioni, presidi e coinvolgimento delle istituzioni locali e nazionali, continuata anche in questi giorni con il presidio dei lavoratori in cassa integrazione e dei delegati sindacali davanti alla sede di Vimercate, ha permesso di raggiungere questo risultato non così scontato».

Del resto, l’alternativa in campo era tanto semplice quanto troncante: o licenziamenti immediati, visto che la cassa integrazione era scaduta mercoledì 6 maggio, o deroga per cinque mesi con partenza 7 maggio pur senza garanzia sul quel che accadrà dopo. Plausibile ipotizzare che, senza averlo scritto nero su bianco, per l’azienda questo sarà l’ultimo spezzone di Shift plan gestito con gli ammortizzatori sociali. Il che significa che, alla scadenza dei cinque mesi e del periodo di mobilità che si aprirà successivamente, si ripresenterà ancor più radicata l’ipotesi del licenziamento. Ipotesi che in questi cinque mesi di tempo i sindacati auspicano possa essere azzerata. “Certamente questa di oggi non è la soluzione definitiva –ha ammesso giovedì Umberto Cignoli, rsu Fiom Cgil di Alcatel-Lucent- Questa intesa ci permette però di guadagnare tempo prezioso e di utilizzarlo al meglio per comprimere progressivamente gli esuberi, fino ad arrivare a quote minime e riassorbibili».